Terni: «Sull’ambiente solo nuove promesse»

Rifondazione Comunista attacca: «Ancora in alto mare il riconoscimento di area ambientale complessa»

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del Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Terni

Rifondazione Comunista di Terni denuncia l’ennesimo ritardo e l’inconcludenza con la quale le istituzioni locali affrontano le questioni ambientali della conca ternana.

Il ‘Tavolo sull’area ambientale complessa‘ riunitosi a Palazzo Spada con i sindaci dei Comuni di Terni e Narni, assessori regionali, ASL2, Arpa, Ordine dei Medici, continua a non produrre nulla, se non rituali passerelle e vuoti proclami.

E’ ancora in alto mare, malgrado sia stato sbandierato da mesi come pressoché acquisito, il riconoscimento di area ambientale complessa per il nostro comprensorio, da parte del Governo nazionale, che doveva portare ipotetici finanziamenti straordinari e provvedimenti normativi con cui affrontare il pesante inquinamento del territorio. Non poteva esserci risultato diverso visto che, in materia, il Governo ha prodotto la legge “Sblocca Italia” che va in tutt’ altra direzione da quella auspicata dalla collettività.

Ma a Terni ci si rallegra e viene ritenuto come significativo passo in avanti, l’interlocuzione finalmente aperta (ma era così difficile?) dall’Assessore regionale Cecchini con il Ministro dell’Ambiente Galletti.

“Finalmente la Regione si sta convincendo che Terni merita un’attenzione particolare” commenta Nevi di Forza Italia! C’è solo da ridere per non piangere..

Come stiamo ancora a “Caro amico..” con lo studio epidemiologico che doveva approfondire la relazione tra l’inquinamento, le malattie e la mortalità nella conca ternana. Studio proposto a Marzo dalla Regione Umbria in seguito al ricorso al TAR, da parte del Comune di Terni e del Comitato “No Inceneritori”, contro la decisione di concedere alla Tozzi Holding il permesso di riavviare l’inceneritore di Maratta.

Dal mese di Marzo sono passati nove mesi e siamo ancora al punto di partenza. Dalla riunione tenutasi a Palazzo Spada, si apprende che il comitato scientifico è pronto a partire, ma che non sono stati ancora stanziati i finanziamenti previsti.

Il TAR, intanto, sta rinviando il suo pronunciamento sui ricorsi presentati, attendendo i risultati di una indagine che non si sa se verrà mai alla luce.

Rifondazione, su questa questione, si è già espressa, ritenendo sufficienti i dati a disposizione degli Enti preposti. Il PRC, tuttavia, non ostacola il nuovo studio epidemiologico che potrebbe contribuire con i suoi risultati, quando e se ci saranno, a contrastare le autorizzazioni facili ad inceneritori ed altri impianti dannosi per la salute pubblica. Dati che potrebbero togliere alibi a chi non vuol prendersi le proprie responsabilità, come nel caso del Sindaco del Comune di Terni e spingere ad avviare anche quell’indispensabile processo di bonifica, a partire dai siti più compromessi, che tutti attendiamo da anni.

Analogamente, sul fronte privato, non ci sono passi in avanti sull’impianto per il recupero scorie dell’AST, che avrebbe dovuto iniziare ad affrontare la secolare ed esplosiva questione della discarica di Pentima.

Si costituiscono commissioni su commissioni, si susseguono i “tavoli istituzionali”: sembrano solo un alibi per coprire l’immobilismo e per giustificare la mancanza di risposte concrete alla cittadinanza.

A fine 2017, dopo aver perso colpevolmente un anno, invece di presentare i risultati, i progetti tornano ad essere obiettivi per l’anno che verrà, e la giostra è pronta ad iniziare un nuovo giro.

 

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