Terni, tasse alle stelle ma la Tari diminuisce

Cittadini ‘tartassati’ dall’effetto-dissesto. Ma qualcosa va controcorrente: la raccolta differenziata virtuosa spinge in basso la tassa

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di Fra.Tor.

Tariffe e aliquote comunali al massimo. Ma non tutte. Le conseguenze dello stato di dissesto del Comune di Terni non sono in tutti i casi negative, come ad esempio per quanto riguarda la Tari. La tassa sui rifiuti, infatti, diminuisce. Ma vediamo perché.

LA DELIBERA SULLA TARI: TAGLIO DI OLTRE IL 6%

La Tari In linea generale, le norme del dissesto «prevedono l’aumento di tutte le tasse – spiega ad umbriaOn Sefania Finocchio, dirigente della direzione attività finanziarie del Comune di Terni – ad accezione di quella sui rifiuti che deve andare a coprire solamente il costo del servizio, ovvero il ritiro, lo smaltimento e il trasporto in discarica».

IL PIANO FINANZIARIO

La diminuzione Grazie alle economie dovute alla raccolta differenziata che a Terni ha raggiunto il 75%, le utenze domestiche, rispetto al 2017, pagheranno il 6.66% in meno, quelle non domestiche il 6.40%. La riduzione è stata possibile per un risparmio di 2 milioni 826 mila euro che ha portato ad una previsione per il 2018, per i costi del servizio di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti urbani, effettuato da Asm, di 20 milioni e 962 mila euro.

La ripartizione Il provvedimento è stato adottato dal commissario straordinario Antonino Cufalo con una delibera che stabilisce anche la ripartizione in due rate della Tari: la prima con scadenza il 30 giugno, la seconda il 30 novembre.

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