Terni, Telfer a rischio: chiusa la Valnerina

Ordinanze del sindaco e del presidente della Provincia. Resteranno in vigore «fino a quando la sicurezza non verrà ripristinata»

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«Interdizione alla sosta ed alla navigazione del tratto di fiume sottostante la passerella per una lunghezza di 25 metri a monte e 25 a valle della struttura. Interdizione alla sosta ed al transito di pedoni e veicoli di ogni natura nell’area che si estende in sinistra idrografica del fiume Nera, per un tratto di lunghezza di 25 metri a monte e a valle della passerella e per la larghezza di 25 metri misurati a partire dal muro d’argine sinistro del fiume». Il tutto resterà in vigore «fino al ripristino delle condizioni di sicurezza». A ciò si aggiunge l’ordinanza relativa alla viabilità che interdisce il traffico fra i chilometri 4.300 e 4.500 della strada Valnerina, dal bivio di Papigno all’ingresso alla centrale di Galleto, entrambi esclusi dalle limitazioni. Quest’ultima è in vigore fino al 30 settembre in quanto dal 1° ottobre la strada passerà sotto la competenza di Anas.

L’ORDINANZA DEL SINDACO DI TERNI
L’ORDINANZA DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

Strada interrotta fino a data da destinarsi

Il sindaco di Terni Leonardo Latini – con un po’ di attesa rispetto al previsto – e il presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi, hanno emesso le rispettive ordinanze relative alla situazione di pericolo, riscontrata tanto dai vigili del fuoco di Terni quanto dall’ingegner Francesco Ansuini incaricato dal Comune, relativa alla passerella Telfer di Papigno. Da oggi (alle ore 18 di venerdì era in corso l’installazione della segnaletica, terminata la quale – tempo un paio d’ore – la strada sarà effettivamente chiusa, ndR) – fino a quando la sicurezza non verrà ripristinata demolendo il manufatto degli anni ’30 – la Valnerina ternana resterà interrotta. Per ‘bypassarla’ le alternative sono quelle rappresentate dalla strada Romita – San Liberatore Collestatte, dal passaggio strada Flaminia – Montefranco e dalla Forca d’Arrone.

VALNERINA INTERROTTA, FIOCCANO LE REAZIONI

I motivi

Alla base della decisione, tanto la relazione dei vigili del fuoco, intervenuti con un sopralluogo mercoledì dopo la segnalazione di un cittadino che aveva visto un pezzo di ferro staccarsi dalla Telfer e cadere nel sottostante fiume Nera, quanto quella dell’ingegner Ansuini che giovedì mattina ha ‘visitato’ la passerella. Traendo conclusioni piuttosto preoccupanti.

PASSERELLA TELFER, TEMPO DI DECISIONI

Il perito: «Rischio grave e imminente»

«A parere dello scrivente – afferma l’ingegner Ansuini nella sua relazione – il quadro relativo alle condizioni della passerella Telfer evidenzia un rischio grave ed imminente per la pubblica incolumità, per la viabilità e le attività sportive svolte sul tratto di fiume Nera interessato e le sponde adiacenti. Pertanto, come suggerito dai vigili del fuoco di Terni, si impone con assoluta urgenza l’adozione di un provvedimento di interdizione al transito ed allo stazionamento nelle aree sottostanti la struttura, sino all’eliminazione di tale rischio ottenibile solo con il successivo immediato intervento di rimozione della stessa».

Enrico Melasecche

Sforzo massimo

Intenso è stato il lavoro condotto dal sindaco Latini e dall’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche – compresi gli uffici tecnici su cui quest’ultimo è competente – anche nei termini di dialogo con le istituzioni, come la Provincia di Terni, ed i soggetti privati (Acciai Speciali Terni ma anche Italeaf per le condutture di idrogeno – vuota – e azoto già interrate da tempo ma presenti nell’area, ndR) interessati dall’eventuale demolizione del manufatto.

Il progetto in fase di definizione

«Stiamo operando senza tregua – afferma l’assessore Melasecche – con il supporto dei nostri uffici e dello stesso ingegner Ansuini, per definire il progetto di demolizione, minimizzando i disagi per i cittadini e il territorio. A breve si stabilirà quante gru servono, di quale portata e definiremo il soggetto che dovrà eseguire l’intervento di somma urgenza. In questo senso il dialogo con la stessa Soprintendenza è già avviato, al pari di tutti i soggetti istituzionali coinvolti».

«Passerella, qualcosa di eliminabile»

Così Paolo Cicchini, consigliere comunale della Lega sulla demolizione della Telfer: «Dopo la tragedia di Genova provocata dall’incuria ‘sublime’ di chi avrebbe dovuto controllare la funzionalità della struttura, il buon senso imporrebbe di evitare sterili polemiche nei confronti degli amministratori solerti che, responsabilmente, si adoperano per prevenire il verificarsi di altre situazioni di morte o magari solo di pericolo. Il materiale ferroso della Telfer, morso dalla ruggine di decenni di incuria, ha cominciato da tempo a mostrare segni cedimento. Il rischio non vale la candela. La passerella, a mio modestissimo parere, è espressione ‘estetica’ di una archeologia industriale alla quale tutti ci sentiamo culturalmente ed emotivamente legati. Tuttavia, quando si parla della artisticità connessa ad un manufatto, è necessario considerare fino a qual punto quel bene sia meritevole di conservazione. Ritengo, in questo caso, che cancellarne la presenza non costituisca un attentato alla sacralità dell’arte. Tante possono essere le opinioni in proposito, tutte legittime e degne di considerazione. Personalmente considero la passerella Telfer come un qualcosa di eliminabile da un paesaggio celebrato in altri tempi, nella sua assoluta purezza, da Corot e dai viaggiatori del Grand Tour».

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