Terni: «Toponomastica troppo maschilista»

Francesca Olivieri (Conferenza Democratiche): «Discutibile non prevedere alcuna personalità femminile tra gli artisti e personaggi che daranno il nome a strade e rotonde»

Condividi questo articolo su

Francesca Olivieri

di Francesca Olivieri
Portavoce della Conferenza Democratiche Città di Terni

La toponomastica è riconoscimento dei luoghi ma anche di valori condivisi, per questo appare singolare e discutibile la scelta di non prevedere alcun nome femminile, alcuna personalità femminile tra gli artisti e personaggi storici di varie epoche che daranno il nome a strade e rotonde della nostra città.

E’ importante per le generazioni presenti e per quelle che verranno riconoscersi, anche attraverso la toponomastica, in personalità positive, caratterizzate da creatività ed eticità – ma allora perché non proporsi di individuare in questa importante occasione donne che si siano distinte nel loro operare quotidiano, nel loro percorso di vita? Tanto più che poche settimane fa queste tematiche erano state al centro dell’interessante percorso ‘al femminile’ delineato tra le vie e i luoghi di Terni, nell’ambito delle giornate di Umbria Libri.

Se l’attinenza geografica non è un criterio ineludibile, e ovviamente non discutendo il valore di artisti assoluti quali De André e Augusto Daolio, perché non è stato possibile inserire un riconoscimento alla creatività di studiose, cantanti, attrici, musiciste o donne impegnate nelle professioni e nel sociale?

Cerchiamo – come giustamente da più parti e da tempo si invita a fare anche in tutti gli ambiti culturali – di valorizzare il vissuto, le esperienze delle donne, per troppo tempo ingiustamente ignorate dalla storia, sia per onorarne la memoria, ma anche per indicare testimonianze esemplari, modelli di vita positivi cui ispirarsi, per le ragazze ed i giovani di oggi e di domani.

La città di Terni ha già intitolato spazi e vie a donne che hanno tracciato un percorso di vita particolarmente significativo sul terreno dell’affermazione dei diritti, pensiamo a Via Anna Maria Mozzoni, Via Anna Kuliscioff, allo spazio dei giardini pubblici intitolato ad Anna Lizzi Custodi, per questo crediamo che la recente proposta di intitolare ben diciassette vie ad altrettante personalità maschili rappresenti un arretramento rispetto ad una visione paritaria ed universalistica della realtà.

Pertanto ci sentiamo di rivolgere un “appello” al Consiglio Comunale di Terni, affinché, attraverso un gesto semplice, sappia riequilibrare la proposta avanzata, trovando spazi e luoghi da dedicare a donne che con le loro vite rappresentino valori e contenuti significativi per la città, una città che è fatta di una comunità di donne e di uomini che vogliono riconoscersi nei modelli storici, artistici e culturali che vengono proposti.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli