Terni, torna il lavoro: assunzioni in aumento

A fronte dei dati negativi del 2014, la tendenza è positiva nel primo trimestre del 2015

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di Francesca Torricelli

Piccoli segnali di ripresa del mercato del lavoro locale. Il presidente della Provincia di Terni, Leopoldo di Girolamo, affiancato da Algerio Penconi e Fabio Narciso dell’ufficio studi della Provincia di Terni, martedì mattina ha illustrato i dati del ‘Rapporto sul mercato del lavoro nella Provincia di Terni’, riguardati il 2014 e il primo trimestre del 2015, «dati – ha sottolineato il presidente – che fanno ben sperare».

Inversione di marcia Il rapporto dell’ufficio studi, monitoraggio del mercato del lavoro e qualità del settore politiche del lavoro e formazione, mostra come «nel 2014, si siano confermate le difficoltà nel Paese e, più nello specifico, nel nostro territorio – ha detto Di Girolamo – registrando una diminuzione degli occupati, maggiormente di sesso femminile. Ma i primi dati del 2015 evidenziano un’inversione di marcia con l’aumento del numero di rapporti di lavoro e il recupero dell’occupazione femminile. Confortante è la crescita del numero delle assunzioni nel settore industriale e nel commercio».

I DATI ILLUSTRATI DA FABIO NARCISO

‘Jobs act’ «L’incremento – ha spiegato Fabio Narciso – deriva dagli effetti del ‘Jobs act’, specialmente sul versante degli incentivi per i contratti a tempo indeterminato e si inserisce nel quadro positivo a livello regionale e nazionale. Le assunzioni effettuate con questo contratto sono state mille e 472, a fronte delle 866 rilevate nello stesso periodo dello scorso anno». Il numero totale delle assunzioni è stato, invece, di 8 mila 965, mentre le persone assunte sono state 6 mila 637. «Questo perché un soggetto può essere assunto più volte nel periodo considerato, come avviene ad esempio nella scuola per gli insegnati».

Gli occupati Il numero degli occupati nella provincia di Terni, nel 2014, «è stato pari a 85 mila unità, in diminuzione rispetto al 2013 di circa mille unità», ha illustrato Algerio Penconi. «La riduzione occupazionale ha riguardato unicamente la componente femminile. Il tasso di occupazione provinciale è diminuita dello 0,7% rispetto al 2013, attestandosi al 58,4%; un valore leggermente inferiore rispetto a quello regionale, ma al di sopra di quello nazionale».

La disoccupazione Il tasso di disoccupazione provinciale, nel 2014 «è salito al 12,2%, rispetto al 10,4% dell’anno precedente. La crescita ha riguardato solo la componente femminile, salita al 15,5%. nel 2014 il numero delle assunzioni attivate all’interno del territorio provinciale è rimasto sostanzialmente uguale a quello rilevato nel 2013. nello specifico, a fronte delle 28 mila 719 assunzioni effettuate nel 2013, ne sono state rilevate 28 mila 551 nel 2014. La variazione negativa è legata unicamente al territorio orvietano».

La componente straniera Il rallentamento produttivo, più accentuato per alcuni settori rispetto ad altri, «è alla base di una flessione significativa del numero delle assunzioni – hanno sottolineato – che riguarda la componente straniera. Nel 2014, infatti, la riduzione del numero delle assunzioni dei lavoratori stranieri è stata, rispetto al 2013, del 4,7%. Sul fronte della ricerca del lavoro, è continuato ad aumentare il numero degli iscritti ai centri per l’impiego. Le persone iscritte al 31 dicembre 2014, a Terni e Orvieto, sono state 38 mila 181, di cui 21 mila 766 donne. L’incremento del 13,1%, rispetto al 2013, ha riguardato soprattutto gli over 40 e gli stranieri».

Il territorio Nel comprensorio orvietano, dove sono diffuse aziende nel settore agricolo e turistico, il numero di assunzioni nel 2014 è risultato particolarmente significativo, rispettivamente del 28,1% e del 12,2%. Il territorio narnese-amerino si è caratterizzato anch’esso per un’alta presenza di imprese agricole e per il settore manifatturiero e delle costruzioni. Il comprensorio ternano, infine, oltre alle imprese manifatturiere, si è caratterizzato per la presenza di attività commerciali e del terziario, concentrate soprattutto nel comune capoluogo.

Tendenza positiva A fronte dei dati negativi rilevati nel 2014, quelli gestiti dai centri per l’impiego della provincia di Terni, evidenziano, nel primo trimestre del 2015, una tendenza positiva del mercato del lavoro locale. «Il numero dei rapporti di lavoro attivati dal primo gennaio al 31 marzo 2015 – ha detto Penconi – cresce del 4% dato che, il numero delle assunzioni effettuate nel territorio provinciale, è pari a 8 mila 965 (342 assunzioni in più rispetto allo stesso periodo nel 2014). I soggetti assunti sono complessivamente 6 mila 637, con un incremento sostenuto per la componente femminile (+4.5%). per i lavoratori stranieri si rileva una flessione del 3%».

Lavoro a tempo indeterminato La crescita del numero delle assunzioni «è fortemente legata all’attivazione di rapporti di lavoro con il contratto a tempo indeterminato. Le assunzioni effettuate con tale contratto sono, nel primo trimestre 2015, pari a mille e 472, a fronte di 866 rilevate nello stesso periodo dello scorso anno; l’incremento è del 70% ed è determinato dagli incentivi associati a tale contratto introdotti a partire dal primo gennaio. In diminuzione, il numero di rapporti di lavoro attivati con il contratto a progetto (-22,1%) e con l’apprendistato (-22,6%) , mentre per il lavoro interinale si rileva una leggera crescita (6,1%)».

L’industria Il numero delle assunzioni, hanno concluso, «cresce soprattutto nel settore industriale (+8,7%), nel commercio (+13,2%) e nella sanità e assistenza sociale (+23,4%), mentre risulta in sensibile diminuzione nel settore delle costruzioni (-19,3%). A livello territoriale l’incremento dei rapporti attivati riguarda soprattutto l’ambito ternano e narnese-amerino (+4,8%), mentre è più contenuto nell’orvietano (+1,6%). A fronte di un aumento delle assunzioni, diminuisce, invece, il numero dei rapporti di lavoro trasformati da tempo determinato a tempo indeterminato. Complessivamente, nei primi tre mesi dell’anno, sono stati trasformati 279 rapporti di lavoro a fronte dei 320 del primo trimestre 2014 (-12,8%)».

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