Terni, traffico pesante: «Serve un piano»

I trasportatori parlano di costi elevati. L’assessore Giacchetti: «Tema da affrontare». Il M5S: «Politica faccia il suo». Il PD: «Pensare alla mobilità sostenibile»

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di M.T.

Il pensiero, dopo quello che è successo venerdì mattina a Terni – dove un camion ha ‘perso’ due pesanti rotoli di acciaio del peso di circa 7 tonnellate ciascuno – è venuto in mente subito: ma quei camion proprio lì; in via Di Vittorio, praticamente in mezzo alla città, devono passare? Beh pare di sì. Almeno per adesso.

Emilio Giacchetti

«Dovremo discuterne» Emilio Giacchetti, l’assessore ‘al ramo’, si dice «davvero preoccupato, perché quello di venerdì mattina è solo l’ultimo di una serie di episodi che, seppur non con particolare frequenza, si sono già verificati. Dovremo discutere, con le associazioni di categoria, su nuove e diverse modalità per il trasporto delle merci». 

L’incidente

Nessun divieto Ora, visto che se venerdì mattina nessuno si è fatto male (ovvio che è un eufemismo, perché se uno di quei rotoli di acciaio fosse finito addosso a qualcuno, ora staremmo parlando di una tragedia) è stato per un puro caso fortuito, non sono in pochi quelli che si chiedono se non sia possibile vietare il passaggio di quei trasporti pericolosi all’interno della città: ma per farlo il Comune dovrebbe mettere in preventivo la dura opposizione delle associazioni dei trasportatori, che in più di una circostanza hanno fatto presente che utilizzare una viabilità alternativa (tipo il ‘raccordo’, per esempio) per loro comporterebbe un incremento dei costi che – tabelle alla mano – è stato definito «insostenibile», con tanto di consueto richiamo al possibile taglio occupazionale che questo comporterebbe,

I rotoli di acciaio a terra

Giacchetti L’assessore, su questo, glissa: «Io sono certo che i trasportatori sono consapevoli del disagio che il passaggio dei mezzi comporta per i cittadini; sotto il profilo del traffico, dell’inquinamento e, visto quello che accaduto venerdì, anche dei rischi; e proprio per questo credo che sarà necessario, a breve, un nuovo confronto, nel quale cercare delle soluzione di compromesso che permettano a loro di tenere i conti in ordine, ma anche alla città di non pagare uno scotto troppo elevato».

Suoerlavoro per la ‘Municipale’

E la bretella? Alla luce di quanto dice Giacchetti, però, un altro pensiero si fa strada: ma se i trasportatori fanno i capricci adesso, che succederebbe il giorno in cui si dovesse davvero realizzare l’ormai ‘mitica’ bretella tra le acciaierie e la superstrada? Se il loro problema è quello dei costi – hanno portato tabelle nelle quali, oltre al costo del carburante, indicavano pure il consumo delle gomme, per spiegare che allungare il percorso per loro sarebbe improponibile – la bretella la vedono di sicuro come il fumo negli occhi. Quindi meglio che il fumo finisca nei polmoni dei ternani, sempre che non gli finisca addosso pure qualche tonnellata di acciaio.

«Politica faccia la sua parte» In una nota del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle si legge che «nonostante le ripetute denunce fatte alle istituzioni da cittadini, associazioni e dal M5S, nonostante i proclami dagli esponenti delle forze di governo sull’importanza di nuove misure per affrontare i problemi dell’inquinamento e della mobilità, si continua a tollerare il fatto che i mezzi pesanti continuino a percorrere le tratte urbane, platealmente inadeguate a sostenere tale traffico. Tutto ciò va a discapito della collettività che deve sobbarcarsi i costi socio sanitari, oltre a quelli delle infrastrutture perennemente danneggiate». Una situazione «che determina un forte aumento del carico d’inquinamento e che ha forti ripercussioni anche sul deterioramento del manto stradale, come testimoniano i crateri disseminati ovunque. Non dimentichiamo, inoltre, come i mezzi che trasportano decine di tonnellate di materiali che circolano a tutte le ore inclusa quella di punta fra il traffico, hanno ripercussioni notevoli anche sulla viabilità stradale mettendo ulteriormente a rischio la sicurezza dei cittadini». Nonostante, si legge ancora nella nota, «gli annunci roboanti riguardo la famosa bretella che eviterebbe ai camion dell’Ast di passare in città, Terni continua ad essere zona franca per i camion senza che nessuno controlli. È necessario e urgente completare la piastra logistica e le altre infrastrutture in progetto da anni, approvare un innovativo piano del traffico pesante, allontanando questi enormi flussi di mezzi pesanti ed i loro carichi dalla città, così come richiesto da tempo dal M5S. Oltre ai danni e ai disagi subiti quotidianamente dalla comunità il rischio è quello che incidenti come quello di venerdì mattina abbiano esiti ben peggiori. Evitiamo di agire, come sempre accade, quando il danno è stato fatto. Quello di venerdì è stato un campanello d’allarme che non può essere trascurato assolutamente. La sorte ha evitato una disgrazia, fin da ora sia la politica a fare la sua parte».

«Serve un piano» Secondo il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, «l’incidente verificatosi nel centro della città di Terni che ha visto la perdita del carico di rotoli di acciaio da un automezzo, con rischi oggettivi ed indiscutibili, ha riproposto alcune questioni che anche recentemente ho sollevato, ritenendole urgenze rilevanti per le amministrazioni interessate. Infatti, per evidenti ragioni di lotta all’inquinamento e di sicurezza, è indilazionabile la elaborazione del piano organico della mobilità sostenibile per la città di Terni».

La ‘piattaforma logistica’ In questo contesto, dice Cavicchioli, «tenendo anche conto della rilevanza economica e del supporto allo sviluppo locale – ha proseguito Cavicchioli – è necessario avere un cronoprogramma operativo per il completamento della piattaforma logistica Terni-Narni, con il collegamento ferroviario e facendo fronte alle ulteriori esigenze, che consentano a questa struttura di svolgere finalmente un ruolo positivo, nonchè un quadro chiaro in tutti i suoi aspetti per la realizzazione della bretella di collegamento fra il sistema di viabilità a scorrimento veloce e il complesso siderurgico dell’AST.

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