Trasporto disabili Terni Proroga per sei mesi

Pronto l’atto per prolungare il servizio fino al 30 giugno 2020: conferma per elenco fornitori e beneficiari

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di S.F.

Il servizio è in ‘scadenza’ – la rimodulazione, con tanto di successive polemiche, fu stabilita lo scorso 13 marzo con decorrenza dal 15 maggio – a fine mese e il Comune di Terni si muove. Si tratta del trasporto per persone con disabilità per i centri semi-residenziali socio riabilitativi mediante l’erogazione di contributi voucher: in arrivo c’è una proroga tecnica da sei mesi con necessaria variazione del piano esecutivo di gestione 2020.

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La commissione del 18 novembre

La motivazione

Come detto è un passaggio che si rende necessario per il prolungamento del servizio: consentirà di prorogare la validità di due elenchi, quello dei fornitori – ci sono ancora la Croce rossa italiana, l’Ati con la Didasko capofila e Autoservizi Tuscia in supporto e la viterbese Alma srl, Ambulaife ha fatto un passo indietro e successivamente si è aggiunto un altro gruppo – e quello dei beneficiari. In quest’ultimo caso il Comune in primavera aveva parlato di un servizio «svolto a favore di 77 persone con disabilità per un ammontare chilometrico annuo di 163 mila 190 chilometri».

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Al centro Cristiano Ceccotti

Storia di polemiche

Sul tema si è scatenato – ci sono strascichi tuttora, come evidenziato dalla commissione del 18 novembre – uno dei dibattiti più accesi dall’arrivo a palazzo Spada della giunta a guida Leonardo Latini, con tanto di brusco avvicendamento a metà agosto tra Marco Cecconi e Cristiano Ceccotti nel ruolo di assessore al welfare (ulteriori polemiche a corredo): in un primo momento il Comune aveva fissato un contributo massimo mensile per persona pari a 130 euro mensili, 78 per coloro con un Isee da 25 a 35 mila euro. Poi le forti proteste di associazioni/familiari e il nuovo passaggio a giugno: aumento di 30 euro (fino a 160) per l’erogazione, possibilità di auto-organizzazione e cessazione dell’obbligo di rendicontazione mensile. «Sul trasporto per i centri diurni non serve buttare tutto. Sì, ammetto – le parole dell’esponente del ‘Carroccio’ due settimane fa – che ci sono difficoltà e ne ho già discusso con i quattro operatori iscritti per la risoluzione dei problemi; il servizio a chiamata dovrebbe essere implementato perché il disabile deve avere la possibilità di andare non solo ai centri diurni, ma anche per tirocini ed attività extra curriculari. In generale il guaio riguarda tutta la città. Dovremo interagire con la Regione Umbria perché il bando è loro ed è stato prorogato per diversi anni». Intanto c’è la proroga.

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