Terni, tumore al seno: riabilitazione vincente

Nella struttura di riabilitazione territoriale del distretto di Terni è attivo il progetto pilota ‘Prendersi cura di sè’ che ha riguardato oltre 300 donne di età compresa tra i 35 ed i 75 anni

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Il tumore al seno è il più diffuso nella popolazione femminile ed è anche quello a maggiore impatto emotivo. Risulta quindi importante garantire un percorso di cure quanto più possibile sereno e privo di complicanze attraverso una corretta informazione ed un intervento riabilitativo precoce.

L’incidenza di complicanze di interesse riabilitativo dopo un intervento di mastectomia è molto elevata. Gli esiti più frequenti sono il linfedema dell’arto superiore e una limitazione funzionale dell’articolazione scapolo omerale con associata sindrome dolorosa della spalla e disturbi posturali.

Per fornire assistenza qualificata e migliorare sensibilmente la qualità della vita alle pazienti, nella struttura di riabilitazione territoriale del distretto di Terni della Usl Umbria 2 – responsabile è il dottor Massimo De Marchi – è attivo il progetto pilota ‘Prendersi cura di sè’ che ha riguardato oltre 300 donne di età compresa tra i 35 ed i 75 anni, distribuite in gruppi di otto pazienti.

Il protocollo sperimentale, coordinato dalla dottoressa Claudia Tomassi, responsabile della posizione organizzativa area riabilitazione (professionisti tecnici della riabilitazione) nel territorio provinciale di Terni, afferenti al dipartimento di riabilitazione aziendale diretto dal dottor Mauro Zampolini, prevede attività fisica di gruppo effettuata da fisioterapiste altamente qualificate con cicli di dieci sedute della durata di un’ora, con frequenza bisettimanale o settimanale.

All’aspetto riabilitativo si accompagnano anche esercizi che richiamano i movimenti della danza mediorientale, accompagnati da melodie tipiche, per favorire un atteggiamento mentale positivo nei confronti del proprio corpo ed esercizi di training autogeno volti a diminuire lo stress psicofisico. La presa in carico avviene attraverso visita angiologica per la prevenzione primaria del linfedema eseguita dalla dottoressa Marina Cestari, che effettua una valutazione clinica ed ecografica della paziente. In questa fase viene fornito un opuscolo informativo sulle norme igienico-comportamentali da seguire per evitare lo sviluppo del linfedema.

Lo studio pilota ed i dati di attività sono stati presentati al 36° congresso nazionale della Siapav, Società italiana di angiologia e patologia vascolare, riscuotendo apprezzamento ed interesse da parte degli addetti ai lavori. Ma la soddisfazione maggiore arriva dalla testimonianza delle pazienti seguite dalle professioniste dell’azienda Usl Umbria 2.

Le testimonianze «In un momento tragico della propria vita, è meraviglioso trovare tanta professionalità ed umanità nel percorso di cura. Grazie alla Usl che ha permesso tutto ciò» – scrive M.G. – «il percorso è stato un momento di prezioso accrescimento interiore unitamente a un miglioramento fisico che infonde energia positiva. Grazie», dice C.R.

Il direttore generale dell Usl Umbria 2, Imolo Fiaschini, esprime «grande soddisfazione per i risultati conseguiti e per l’ottima organizzazione messa in campo per garantire risposte di qualità e supporto assistenziale alla donne operate al seno. Visti gli esiti incoraggianti – aggiunge – intendiamo estendere questa importante esperienza anche nell’area nord della nostra azienda, nei distretti di Foligno, Spoleto, Valnerina, rendendo uniforme il tipo di attività anche alla luce degli importanti risultati conseguiti con l’attivazione della breast unit senologica del San Giovanni Battista». Lo staff impiegato nel progetto pilota è composto dai fisioterapisti Lidia Curti, Francesca Appetecchi, Catia De Rebotti e Sonia Amati.

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