Terni, una rotatoria per Francesco Franconi

L’intitolazione alla memoria dell’ingegnere ternano scomparso nel 1993 si è tenuta martedì mattina

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Una cerimonia semplice ma non per questo meno sentita: è quella che si è tenuta martedì mattina per intitolare la rotatoria fra via Guglielmi, via Cristoforo Colombo, via Vittime delle Foibe e Lungonera Cimarelli alla memoria dell’ingegnere ternano Francesco Franconi, scomparso nel 1993 a 67 anni. Presenti i familiari.

La biografia di Francesco Franconi

Nel 1955 si trasferisce da Roma a Terni, al completato degli studi universitari, per seguire i cantieri in corso dell’impresa del papà, morto prematuramente. È di questo primo periodo professionale l’intensa collaborazione con l’architetto Mario Ridolfi, da cui ne impara lo stile, personalizzandolo. All’ombra del grande architetto romano, il nascente studio dei giovani ingegneri Franconi e Belli collabora anche alla ridefinizione del piano regolatore della città del dopoguerra. Introduce per la prima volta a Terni la pietra sponga: questo materiale locale, all’epoca non utilizzato dai costruttori edili, diventerà un elemento caratteristico e distintivo dell’architettura cittadina. Le costruzioni civili degne di note e più conosciute ai ternani sono senz’altro i palazzi Belli-Franconi, in corso del Popolo di fronte a palazzo Spada, il palazzo Briganti in corso Vecchio e il palazzo Fontana in via Mazzini. Un suo progetto è invece il palazzo a fianco della chiesa di San Pietro, che ben si armonizza con l’architettura romanica di una delle chiese più antiche di Terni. Progetta e realizza inoltre i nuovi stabilimenti delle acque minerali di San Gemini. Collabora anche con la diocesi di Terni-Narni-Amelia: la sua impronta è chiara nelle chiese di San Paolo a Cesure e di Sant’Andrea a Marmore, mentre costruisce su progetti altrui San Gabriele e l’Immacolata Concezione nel quartiere Polymer. Da metà degli anni ’70 il suo grande amore per la montagna lo porta professionalmente fuori da Terni. È di questo periodo la progettazione e realizzazione di due villaggi turistici a Frontignano (Ussita): Pian dell’Arco e Sammerlano. Negli anni ’80 la sua grande esperienza professionale lo spinge a ridurre le attività imprenditoriali per collaborare maggiormente con le istituzioni. Nel 1989 accetta l’incarico di presidente dell’ordine provinciale degli ingegneri di Terni, che terrà fino alla sua morte, arrivata improvvisa nel 1993. In questo periodo è parte attiva alla ridefinizione di un secondo piano regolatore cittadino, e rinsalda e fortifica il legame con l’ordine di Perugia, affinché i due consigli abbiano maggior potere nei tavoli tecnici regionali. A livello nazionale istituisce la ‘consulta’, un organo che riunisce gli ordini delle piccole province del centro Italia, affinché abbiano più peso nelle decisioni nazionali. Parallelamente alle attività istituzionali, non abbandona tuttavia la sua più grande passione, la progettazione: conclude prematuramente la sua vita progettando e portando alla luce il nuovo, bellissimo, convento delle Clarisse a Collerolletta.

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