Terni, si risveglia dal coma dopo 40 giorni

Un 20enne era rimasto vittima di un grave incidente sul Rato a novembre: ricoverato nel reparto di neuroriabilitazione intensiva, interagisce con il personale

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Il primo novembre era rimasto vittima di un grave incidente stradale a Terni. Quindi il ricovero nel reparto di neuroriabilitazione intensiva del ‘Santa Maria’ di Terni e il risveglio dal coma dopo quaranta giorni: il giovane – di origine straniera – era arrivato al pronto soccorso in condizioni critiche a causa di un grave trauma cranico, toracico e fratture a carico del massiccio facciale. Ora il positivo sviluppo.

L’INCIDENTE SUL RATO DEL 1° NOVEMBRE ALL’ALTEZZA DI CAPITONE

Interagisce con il personale sanitario

La dottoressa Massetti

La dottoressa Maria Assunta Massetti, responsabile della neuroriabilitazione intensiva, spiega come si è evoluto il percorso del 20enne: «Gravi lesioni in sede mesencefalica in genere non lasciano grandi margini di ottimismo in termini di recupero funzionale nel tempo, ma il ragazzo anche grazie alla giovane età e all’assenza di gravi patologie, ha gradualmente ripreso conoscenza e al momento è vigile e in grado di interagire con il personale sanitario. Da qualche giorno è stata rimossa la cannula tracheale e ha iniziato una graduale alimentazione per bocca. Con l’aiuto del suo terapista ha iniziato a mantenere la posizione eretta e compiere minimi spostamenti, nonostante siano ancora presenti gravi danni motori ai quattro arti. E’ sicuramente ancora un paziente clinicamente fragile, che dovrà effettuare un lungo e intenso percorso di cure riabilitative, ma ci sentiamo di esprimere un cauto ottimismo sulle sue ulteriori possibilità di recupero, anche se ancora è prematuro esprimersi sulla qualità del recupero e per questo dovrà sottoporsi ad ulteriori test valutativi di tipo funzionale».

Il reparto

La neuroriabilitazione intensiva è attiva dal settembre 2016 e rappresenta il completamento di un percorso clinico e assistenziale per quei pazienti che hanno subito delle gravi cerebrolesioni, e che, per problemi di tipo vascolare sia ischemico che emorragico, ma anche traumatico, hanno delle menomazioni complesse, per quanto riguarda sia l’aspetto motorio sia quello cognitivo. «Finora – spiega l’azienda ospedaliera – sono stati ricoverati complessivamente 100 pazienti (12 nei tre mesi di attività del 2016, 38 nel 2017 e 50 nel 2018), tutti con gravi lesioni cerebrali, in stato di coma o di minima vigilanza, provenienti dai reparti di rianimazione, neurochirurgia o stroke unit». Il reparto al momento può contare su sei posti letto, due palestre per la riabilitazione e diciassette unità a livello di personale: si tratta di sei infermieri, tre medici (fisiatri e neuropsicologo), cinque operatori socio sanitari, un logopedista e tre terapisti: «La direzione – viene specificato – ha recentemente indetto un concorso per altri due terapisti, che consentiranno di attivare, verosimilmente entro la fine del 2019, tutti i dieci posti letto a disposizione».

Integrazione e team

La Massetti infine evidenzia come «il punto di forza dei reparti di riabilitazione come il nostro è rappresentato proprio dalla integrazione coordinata delle diverse figure professionali che costituiscono il team riabilitativo: medico fisiatra, neuropsicologo, terapista, logopedista, psicologo, infermiere, oss. Tutti i professionisti, ognuno per le proprie competenze, hanno un obiettivo comune che è quello di garantire il recupero cognitivo e motorio del paziente e fin, dove è possibile, il recupero della sua autonomia, ma anche quello di educare il familiare o altro caregiver alla gestione del paziente che può presentare, comunque, una condizione funzionale diversa dopo il danno cerebrale».

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