Terni, Ventura resta al vertice dell’MCL

L’avvocato confermato alla presidenza del Movimento Cristiano Lavoratori: «Il nostro territorio può superare la crisi. Serve unità»

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Nella giornata di giovedì alla presenza dei dirigenti nazionali del movimento, si è tenuto a Terni il 2° congresso dell’unione provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori che ha riconfermato alla guida per il prossimo quadriennio l’avvocato Ermanno Ventura – eletto presidente con voto unanime – ed ha proceduto al rinnovo de consiglio provinciale. Sono stati inoltre eletti i due vice presidenti nelle persone di Diego Piergrossi e Ilaria Petrini nonché il segretario Daniele Alcidi e l’amministratore Lorenzo Valentini.

I temi al centro

Lavoro e famiglia i principali temi toccati nella relazione congressuale del presidente Ventura che ha evidenziato «l’essenzialità del lavoro per la dignità dell’uomo e per lo sviluppo di tutta la comunità. I giovani – ha detto – rappresentano il presente della nostra comunità ternana, non solo il futuro e la loro formazione è importante per far emergere la persona: in gioco c’è il suo sviluppo integrale e la sua piena e responsabile partecipazione alla vita della comunità».

Crisi di valori e crisi economica

Famiglie in difficoltà, una fiscalità che impedisce o rallenta una sana imprenditoria, vecchie e nuove povertà sempre più evidenti: «Tutto ciò ha contribuito, nel corso di questi ultimi anni – ha aggiunto Ermanno Ventura – ad alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni, viste come entità lontane dai bisogni e dalle aspettative della comunità civile, una comunità che non si sente più rappresentata e che, al contempo, si sente esclusa da ogni forma di partecipazione. Oggi diventa sempre più urgente riannodare i fili di una società sfilacciata e in profonda crisi valoriale che è strettamente collegata alla crisi economica».

«Partecipazione dei lavoratori per uscire dal guado»

«Terni e la sua provincia – ha spiegato il presidente – possono e debbono uscire da una crisi diventata strutturale affidandosi ad un’idea di sviluppo in cui operino di concerto il sistema industriale, il mondo dei servizi, dell’agricoltura, dell’artigianato, delle professioni e del terzo settore. Lo sviluppo deve essere una responsabilità di tutto il territorio ternano, di tutte le forze del lavoro, di tutta la comunità, affinché sia uno sviluppo solidale e sussidiario, e sia, quindi, capace di far crescere tutti senza lasciare indietro nessuno. Un primo segnale in questa direzione è la partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa, un concetto, o meglio una visione del mondo del lavoro, che caratterizza i nostro Movimento fin dalle sue origini. La partecipazione dei lavoratori non può essere limitata alla partecipazione agli utili, ma, nel rispetto delle differenti responsabilità e competenze, deve essere estesa alla gestione dell’impresa».

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