Terni, ‘vestito civico’ cercasi per Piccioni

Pezzi di Pd hanno giocato un ruolo centrale nella scelta del dirigente Inps – che si è detto disponibile – ma lo schema politico è un altro

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Un ‘vestito civico’ su misura per Massimo Piccioni che nella giornata di sabato ha confermato la propria disponibilità e che ora punta a rappresentare il centrosinistra cittadino alle prossime elezioni amministrative di Terni.

L’abito che si sta cercando di cucire addosso al professionista 60enne, responsabile del settore medico legale dell’Inps ed alle spalle una storia importante nella Dc ternana degli anni ’80 e ’90, è sostanzialmente una lista civica composta da professionisti, imprenditori, cittadini che si riconoscono nell’area del centrosinistra, in base ad uno schema che vedrebbe il Pd locale – non certo estraneo alla scelta di Piccioni – sostenere successivamente la sua candidatura, alla ricerca di una coalizione che sia la più ampia ed aperta possibile.

Contenti e meno Come qualsiasi cosa che interessa il partito a Terni, anche questo passo – che sembra aver ricompattato pezzi di Pd da tempo in rotta con la segreteria comunale, area Brega in primis – ha finito per creare qualche perplessità. Specie fra chi ritiene che a furia di ‘ristrette’, l’assemblea venga svuotata di significato e prerogative, e fra chi puntava (e forse punta ancora) ad un civismo protagonista e trainante, non certo ‘da laboratorio’ o succube dei partiti (problema che non riguarda solo il centrosinistra, c’è da dire). Di contro altri pezzi dei Dem gongolano per quella che viene ritenuta una scelta ‘di alto profilo’. Al netto degli sgambetti.

Scontenti a sinistra In tema di alleanze, l’all-in su Piccioni non ha creato particolari entusiasmi a sinistra – è il caso di Liberi e Uguali – più per il metodo che per il merito: nessun contatto preventivo, la sensazione di una minestra già bella e pronta da mangiare. Fra gli sfoghi raccolti, e il Pd in questo senso è veramente una miniera inesauribile, quello di un iscritto Dem e sinistrorso di lungo corso: «Avevamo la necessità di condividere il percorso e un profilo del candidato con LeU in un ambito riformista di centrosinistra e di vero rinnovamento. Se ciò non è stato fatto – dice l’anonimo – è miope e grave e dimostra lontananza dai problemi. Speriamo bene ma sono molto preoccupato, senza unità dei riformisti non si va da nessuna parte né si costruisce il bene della città. Anzi, sembra che più che alla sindacatura in diversi pensino già al prossimo posizionamento alle regionali. Ma la realtà è molto mutevole e da qui a due anni sarà un’altra epoca». Auguri.

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