Terni, via del Cassero: cantiere infinito

Il Consorzio Tevere-Nera aveva promesso di chiuderlo «nei primissimi mesi del 2017», ma a quasi due anni dall’inizio dei lavori, sta ancora lì. E non si sa per quanto ancora

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Deve essere successo – o ‘non’ successo – qualcosa. Perché quasi un anno fa (era il 1 settembre del 2016), quando umbriaOn aveva chiesto informazioni al Consorzio Tevere-Nera su quel cantiere aperto da novembre 2015 in via del Cassero, la risposta era stata tranquillizzante. La direttrice dei lavori, Paola Massarelli, aveva infatti promesso: «Conto di poter ultimare la struttura interrata entro fine anno e poi completare l’istallazione delle pareti di vetro a vista nei primissimi mesi del 2017 e chiudere il cantiere».

IL CANTIERE UN ANNO FA – LE FOTO

Il cantiere oggi

Due anni Perché lì, dal 12 novembre del 2015 – sono passati quasi due anni, mentre il Consorzio si era impegnato ad ultimarli in nove mesi – si stanno (si stanno?) facendo dei lavori  finalizzati «alla messa in sicurezza idraulica dell’area lungo la sponda destra del fiume Nera, nell’area che parte ponte Romano e prosegue fin dopo la passerella di via del Cassero. Ma «sono emerse delle problematiche».

Lavori in corso? Che evidentemente non sono state risolte, visto che la situazione resta decisamente precaria. E la cosa, anche in relazione alla polemica che sta montando sulle ‘cartelle’ di pagamento che il Consorzio ha inviato (con le stranezze connesse), non è passata inosservata.

IL CORSIVO DI WALTER PATALOCCO

Il giardino Perché i residenti della zona tornano alla carica: «Ci hanno privato uno spazio pubblico, quello dei giardini lungo il fiume, che in questa estate torrida avrebbe regalato qualche momento di refrigerio e non sappiamo se li riavremo mai indietro. Lo scorso anno Massarelli aveva fatto anche un’altra promessa: «Il Comune ci ha concesso di utilizzare quell’area come cantiere fino al termine dei lavori, ma il nostro impegno è quello di restituirlo pienamente fruibile al quartiere e alla città. Quando ce ne andremo, insomma, lì ci sarà di nuovo un giardino e credo proprio che, anche se siamo stati costretti a provocare qualche disagio, sarà più bello di quello che c’era prima».

 
 
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