Terni, via Patrizi: ipotesi morte naturale

L’ispezione sulla salma del 28enne nigeriano trovato senza vita non lascerebbe spazio a troppi dubbi. Resta il ‘mistero’ della droga

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L’esito dell’ispezione cadaverica, disposta dal pm Elisabetta Massini ed eseguita giovedì mattina dal medico legale Luigi Carlini sulla salma del 28enne di nazionalità nigeriana trovato senza vita, mercoledì pomeriggio, nella sua abitazione di via Americo Patrizi, nel quartiere San Valentino a Terni, non lascerebbe spazio a troppi dubbi: il giovane sarebbe morto per cause naturali, forse per un malore che lo avrebbe colpito mentre stava facendo alcuni lavori domestici.

L’ispezione Quello che inizialmente, dai sanitari del 118, era stato ritenuto un trauma facciale – ipotesi emersa per la presenza di un evidente ematoma sul volto del 28enne – non sarebbe altro che la conseguenza dell’avanzato stato di putrefazione del cadavere. L’uomo sarebbe infatti deceduto almeno quattro o cinque giorni prima il ritrovamento, tanto che anche i vicini non avevano più sue notizie da sabato. È stato proprio uno di loro, preoccupato dalla prolungata assenza, a dare l’allarme alle forze dell’ordine intervenute mercoledì pomeriggio nell’abitazione di via Patrizi dove è stata fatta la tragica scoperta. In assenza di qualsiasi trauma, va da sé che anche le ipotesi legate ad una morte violenta – da subito tendenzialmente escluse dagli inquirenti – cadono definitivamente.

Richiedente asilo Il giovane viveva di fatto da solo, pur essendo il contratto di locazione della casa intestato anche ad un’altra persona. Il suo status era di regolare in Italia, grazie al permesso di soggiorno ottenuto per motivi umanitari, come richiedente asilo politico. Dopo aver vissuto per un po’ di tempo presso una delle strutture messe a disposizione dall’Arci a Ferentillo – dove aveva ancora la residenza – era giunto a Terni, prendendo in affitto l’appartamento di via Patrizi da un locatore ternano.

Ipotesi-droga Sul corpo del ragazzo, a seguito degli accertamenti disposti dall’autorità giudiziaria, non sarebbero stati individuati neppure segni legati ad una possibile assunzione di stupefacenti. Un dato apparentemente in contrasto con il ritrovamento da parte degli agenti della polizia scientifica, all’interno dell’appartamento, di due bustine sospette – presumibilmente contenenti droga – una delle quali utilizzata per riempire una siringa che, però, il 28enne non avrebbe mai usato. L’ispezione cadaverica potrebbe non essere seguita dall’autopsia, con gli inquirenti – l’indagine vede impegnata la squadra Volante di Terni coordinata dal dirigente Enrico Aragona – che converrebbero sull’ipotesi di morte naturale come causa del decesso.

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