Terni, vicenda-Swap: atti di citazione nulli

I giudici della corte dei Conti dell’Umbria hanno dichiarato la nullità degli atti di citazione inviati ad amministratori ed ‘ex’

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La Corte dei Conti dell’Umbria ha dichiarato la nullità di tutti gli atti di citazione legati alla vicenda ‘swap’ – i contratti di finanza derivata – al Comune di Terni, per la quale erano finiti nei guai i membri delle giunte Raffaelli e una parte del penultimo ‘esecutivo’ Di Girolamo. Finisce quindi la vicenda, salvo appelli da parte della procura regionale presso la corte dei Conti, con i giudici che hanno dichiarato l’inammissibilità dell’azione promossa dalla magistratura contabile, dichiarata estinta senza entrare nel merito delle contestazioni.

La vicenda aveva coinvolto l’ex sindaco Paolo Raffaelli, l’ex vicesindaco Feliciano Polli, l’attuale presidente del consiglio regionale Eros Brega, gli ex assessori Giuseppe Boccolini, Lamberto Morelli, Gianfranco Salvati, Alida Nardini, Stefano Bufi, Fabrizio Pacifici, Paolo Olivieri, Alberto Pileri, Sergio Trivelli, Carlo Rozzi, Sonia Berrettini, l’ex consigliere comunale Giocondo Talamonti, l’attuale sindaco Leopoldo Di Girolamo, gli ex assessori Libero Paci, Luigi Bencivenga, Silvano Ricci, Sandro Piermatti, Simone Guerra e il dirigente Francesco Saverio Vista.

Le contestazioni La magistratura contabile, attraverso gli inviti a dedurre, aveva contestato un danno erariale complessivo pari 2 milioni e 700 mila euro e aveva parlato di «operazioni non consentite dalla normativa in essere» con «numerose rinegoziazioni dei contratti senza un’analisi finanziaria preventiva» che avevano causato «l’aumento della posizione debitoria dell’ente» e un «peggioramento di tutte le condizioni contrattuali a favore della banca e un conseguente danno patrimoniale per il Comune».

Soddisfatto l’avvocato Mario Rampini che, insieme alla collega Federica Pasero, difende gli amministratori ed ‘ex’ del comune di Terni: «Si tratta di una decisione sicuramente positiva – spiega – ma per ogni commento, dobbiamo prima prendere visione della sentenza, per capire le motivazioni alla base della nullità degli atti di citazione».

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