Terremoto, Mattarella abbraccia l’Umbria

Assisi, Basilica di San Francesco, il Presidente della Repubblica incontra i parenti delle vittime del 1997. Poi al Lyrick ringrazia la protezione civile. Mercoledì c’è Gentiloni

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di P.C.

«Era il minimo che potessi fare»: con queste parole, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella saluta Carlo, figlio di Bruno Brunacci, il tecnico della Soprintendenza che perse la vita quel tragico 26 settembre di 20 anni fa, insieme a Claudio Bugiantella e ai frati Zdzislaw Borowec e Angelo Api, nel crollo all’interno della Basilica Superiore di San Francesco in Assisi, quando una nuova terribile scossa li colse di sorpresa durante un sopralluogo.

IL RICORDO DI CARLO – INTERVISTA

Davanti alla lapide

La corona di fiori I parenti delle vittime sono tutti lì, ad attendere il saluto presidenziale, il saluto dello Stato. Fin dalle 9.30 vengono catechizzati sul cerimoniale, mentre fotografi e giornalisti aspettano dietro la balaustra e familiarizzano con l’aitante corazziere di colore, ma italianissimo e orgoglioso del ruolo, che depositerà la corona di fiori sul piedistallo, davanti a Mattarella. Poi arriva il presidente. Un momento di raccoglimento davanti alla lapide, proprio all’ingresso, quindi il saluto ai familiari, uno per uno. Si intrattiene con loro scambiando qualche parola, un po’ perché lo dice il rituale un po’ per sincero interesse e vicinanza umana. Infine si incammina verso l’altare, dove ci sono i frati del Sacro Convento, accompagnato dal custode Mauro Gambetti.

LE FOTOIL VIDEO

Il saluto alla tomba Questo il passaggio del presidente davanti ai giornalisti accreditati. Poi la parte privata, seguita solo dalle camere ufficiali del Quirinale e del Sacro Convento. Sul maxischermo all’esterno c’era una diretta che nessuno avrebbe potuto seguire, essendo inibita la presenza dei turisti in piazza. Il video è stato poi reso disponibile sui canali istituzionali. Il presidente è passato sotto gli affreschi della scuola di Giotto, quindi nella Basilica Inferiore, chiusa al pubblico per lo stretto necessario a garantire che la visita si svolgesse in assoluta sicurezza. All’altezza della tomba di San Francesco, l’incontro con il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, che nella parte superiore aveva lasciato i saluti istituzionali al padrone di casa, il Vescovo di Assisi Monsignor Domenico Sorrentino. C’erano i vescovi umbri, con il presidente Ceu Renato Boccardo. Del corte istituzionale facevano parte, tra gli altri, la presidente Catiuscia Marini, il presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti,il sindaco di Assisi Stefania Proietti, il Prefetto Raffaele Cannizzaro e il Questore Francesco Messina. 

IL FRATELLO DEL FRATE: «UMBRIA E MARCHE LEGATE DAL SISMA» – INTERVISTA

Con i parenti delle vittime

Un patto per la sicurezza Il Capo dello Stato ha poi raggiunto il teatro Lyrick, per un incontro con il sistema nazionale e regionale della Protezione Civile, alla presenza dei sindaci umbri e dei rappresentanti delle istituzioni regionali, provinciali e locali. In quella sede ha auspicato si arrivi a «un patto, superando differenze politiche e contrapposizioni, che impegni l’intero paese nella prevenzione, per ridurre di gran lunga rischi e pericoli di eventi naturali drammatici e consentire di incanalare nella normalità della vita del nostro paese quella solidarietà che emerge con tanta forza, passione ed efficacia in occasioni drammatiche. In questo ripetersi di terremoti – ha detto ancora Mattarella – è emersa l’efficienza del nostro sistema di protezione civile. Un sistema che all’inizio ha dovuto mettere a punto compiti e iniziative ma la prova fornita, in particolare in questi ultimi terremoti, è stata sempre di grande efficienza e dedizione».

L’INTERVENTO DI MATTARELLA – VIDEO QUIRINALE

Capacità di solidarietà «Il nostro Paese – ha proseguito il Capo dello Stato – ha una grande capacità di solidarietà che si esprime con grande coinvolgimento, passione ed efficacia concreta, nei vari rami della pubblica amministrazione e del volontariato. Io auspico che altrettanta solidarietà si possa esprimere al di fuori dei momenti drammatici, sul versante della prevenzione. La campagna di informazione che si svolge è preziosa ed efficace, fa crescere la coscienza comune. È un compito che richiede energie e la partecipazione di tutto il nostro paese nei vari livelli della nostra società».

L’arrivo con le istituzioni

Grazie da tutta Italia «Il mio primo pensiero – ha detto ancora Mattarella – è alle vittime del terremoto di vent’anni fa, alle sofferenze che crolli e distruzione hanno comportato in tante persone. Un grazie molto grande va a coloro che furono e sono impegnati nel soccorso, nell’aiuto, nel sostegno alle popolazioni colpite. Grazie da parte dell’intera Italia per quello che è stato fatto allora e quello che viene fatto in ogni occasione che ne presenta necessità. Grazie per la ricostruzione, avvenuta dov’era il patrimonio che era stato distrutto e messo in pericolo, reso più bello e sicuro. Grazie ai restauratori che hanno lavorato al restauro di tanti monumenti di grande valore artistico di questa regione, in particolare della Basilica di San Francesco, con operazioni di avanguardia, che l’hanno restituita al suo splendore».

Al Lyrick Prima dell’intervento di Mattarella, un filmato ha ricordato il dramma del terremoto del 1997. La presidente Marini, nel video: «Ricostruiremo ancora e meglio, lo sappiamo fare». La sindaca di Assisi, Stefania Proietti, ha ricordato: «Nel ’97 abbiamo visto il buio e abbiamo perso amici, mentre lo scorso anno grazie a Dio ed al lavoro degli uomini, non ci sono stati danni». Nel suo intervento, il capo dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli, ha detto che «la memoria serve a ricordare le vittime, ma soprattutto per misurarci con le sfide di oggi. La Regione ha lavorato bene, tanto che quasi non si vedono i segni della distruzione di allora. Per l’oggi e il domani dobbiamo migliorare la previsione, ma spiegare ai cittadini che non si possono dare certezze».

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Le vittime della Basilica

Marini: «Impegno per prevenzione» Dalla Regione Umbria c’è «l’impegno ad un lavoro attento nella prevenzione dei rischi, per fare in modo che un giorno non ci sia più bisogno di ricostruire e che l’esposizione ai rischi naturali possa non tradursi più in vittime – ha detto la presidente Catiuscia Marini – cercheremo di essere all’altezza del compito complesso e difficile che ci attende: il corretto operare dei funzionari pubblici è la precondizione necessaria per una ricostruzione di qualità. L’Umbria è una terra che ha fatto tesoro delle sue esperienze più difficili, non ha mai dimenticato o rimosso le sue fragilità, ma ha cercato comprenderle e di fare opera di prevenzione. Sappiamo come ricostruire, ma vogliamo farlo anche con nuovi elementi di qualità e sicurezza».

Proietti: «Qui ci fu solidarietà» «Ad Assisi è stata scritta una delle più belle pagine di solidarietà – ha detto il sindaco di Assisi, Stefania Proietti – ci sostennero il servizio di protezione civile, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e i volontari da tutta Italia, dalle Caritas, delle associazioni, del servizio civile. I segni di quella solidarietà sono ancora tangibili nelle opere e nelle relazioni umane. Abbiamo visto Assisi tornare al suo splendore in tempo record e la nostra città è oggi uno dei complessi monumentali più sicuri al mondo. Dopo tanta distruzione, Assisi si è alzata, tornando ad essere motore di sviluppo per tutta l’Umbria. Oggi Assisi e le sue basiliche ricostruite sono un esempio per il mondo, esempio di gestione dell’emergenza e di ricostruzione del patrimonio edilizio privato, pubblico e storico-artistico, dimostrano che con il terremoto si può e si deve convivere grazie alla prevenzione».

IL TERREMOTO DEL 2016

Baci per Mattarella C’è stato anche un fuoriprogramma, con un regalo arrivato direttamente da Perugia, in particolare dai sindacalisti della Perugina: un pacco di Baci, consegnati al Capo dello Stato dal Prefetto Cannizzaro. Un pensiero «per ringraziarlo della sua costante attenzione al mondo del lavoro, ma questa volta il messaggio contenuto nei cioccolatini non è una frase d’amore, ma piuttosto un grido d’allarme e una richiesta di aiuto: difendiamo il lavoro, difendiamo la Perugina», scrivono Roberta Gaggia, David Regni e Agnese Meschini; con loro anche il segretario della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia.

Baci consegnati al Prefetto

Gli applausi Mattarella – che negli ultimi mesi è già stato in Umbria per una visita a Norcia e poi agli sfollati del Trasimeno, oltre che a Foligno per la conferenza di Nemetra, all’inaugurazione della caserma ‘Gildoni’ dei carabinieri e al ‘Residence Chianelli’ – ha poi lasciato Assisi direttamente dal teatro, grazie ad un massiccio spiegamento di forze che ha isolato l’intera area dopo il suo arrivo. Tanti agenti anche prima, ma i controlli non sono stati più rigorosi del solito, visto che la Basilica è sempre presidiata. Anzi, prima delle 9, mentre erano in corso le prove del cerimoniale, si poteva accedere con una discreta facilità e senza subire perquisizioni.

Il ritorno alla normalità Ti aspetteresti che la visita di Mattarella fosse per Assisi l’evento clou della giornata. E invece è stata solamente una parentesi brevissima: subito dopo l’uscita del Presidente della Repubblica dal cortile, la Basilica si è ripopolata di Pellegrini provenienti da tutto il mondo. È cominciata la messa. Sono riprese le visite e le confessioni. In polacco, russo, cinese. In tanti erano assiepati dietro le transenne: si pensava per salutare il Presidente (e in effetti molti lo hanno applaudito all’uscita) ma in realtà stavano aspettando per poter salutare San Francesco.

Paolo Gentiloni a Norcia

Mercoledì Gentiloni Il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni – che a sua volta è già stato in Umbria – è invece attesto per mercoledì, quando parteciperà alle celebrazioni della festa del Santo Patrono d’Italia, nella Basilica Superiore di San Francesco. A donare l’olio che alimenta la lampada votiva, quest’anno sarà la Regione Liguria e ad Assisi arriveranno il presidente della Regione, Giovanni Toti e il sindaco di Genova, Marco Bucci. L’arcivescovo metropolita di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, presiederà la celebrazione eucaristica nella Basilica Superiore.

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