Terremoto, Errani: «Non ci sono ritardi»

Il commissario straordinario alla ricostruzione lo ha detto martedì al termine di un vertice con il presidente del consiglio Gentiloni

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La riunione, convocata dal presidente del consiglio Paolo Gentiloni, era motivata dalla necessità di «fare una fotografia il più possibile realistica della situazione, sapendo che è stato fatto un lavoro enorme, viste le dimensioni e le tre crisi che si sono ripetute, e che questo lavoro ha partorito l’impianto di ricostruzione sul medio termine che forse non ha precedenti dal punto di vista delle risorse, delle potenzialità, delle facilitazioni, della dimensione di persone coinvolte in questo intervento e delle risorse mobilitate».

IL TERREMOTO IN UMBRIA

Gentiloni A dirlo è stato lo stesso Gentiloni – che ha racconto intorno ad un tavolo la sottosegretario alla presidenza del consiglio, Maria Elena Boschi; il commissario straordinario di governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto, Vasco Errani; il Capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio e i presidenti delle Regioni colpite dal sisma: «Naturalmente – ha spiegato il premier – per la gravità di quello che è successo, accentuata dal ripetersi dei momenti di crisi, dobbiamo ragionare non soltanto sull’impianto del medio lungo termine. I territori colpiti dal sisma, oltre ad una prospettiva molto facilitata con grandi potenzialità per il futuro, devono poter contare su risposte immediate, urgenti e risolutive sui problemi di queste settimane, di questi mesi». 

Errani Il commissario straordinario Vasco Errani è stato categorico: «Non vedo problemi di ritardi. Bisogna contestualizzare e allora pur in presenza di fattori critici, come quattro terremoti in momenti diversi, bisogna riconoscere che è stato fatto un lavoro molto importante anche nell’emergenza. Abbiamo ribadito ha proseguito che abbiamo un impianto chiaro, forte e in grado di dare le risposte piene ai cittadini. Andremo avanti in questa direzione. In ciascun territorio si farà il punto esatto della situazione. Per quel che riguarda la ricostruzione credo che se ci guardiamo indietro non c’è impianto più forte di quello che abbiamo oggi».

Curcio Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, dal canto suo ha assicurato che «si sta lavorando su tutti i fronti e direi che ci sono buone soluzioni che si stanno concretizzando su tutti gli aspetti. I numeri li vedete, sono quelli pubblicati, il quadro è chiaro. Noi pensiamo a lavorare a testa bassa. I dati ci sono tutti, anche nel confronto col passato, col 2009, io non li commento, io lavoro».

 

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