Terremoto: «Nessun pericolo ad Assisi»

Il sindaco Proietti e l’assessore Guarducci lanciano un appello: «Venite a verificare di persona. Assisi e l’Umbria sono sicure»

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Dopo il terremoto, nel territorio di Assisi sono stati effettuati 730 sopralluoghi e soli in 40 casi sono stati trovati danni che hanno portato all’inagibilità degli immobili. Piccole crepe, nessun danno serio, nessun pericolo per le persone. Eppure la città di San Francesco (come tante altre dell’Umbria) sconta conseguenze gravissime per il calo di afflusso turistico post terremoto. Così, dopo il ‘caso Croce Rossa’, nel corso della conferenza stampa di inizio anno, il sindaco Stefania Proietti e l’assessore al Turismo Eugenio Guarducci lanciano un appello ai media locali e nazionali.

ASSISI, IL SINDACO: «RICOSTRUZIONE, UN MIRACOLO» – VIDEO

Assisi epicentro ‘indiretto’ «Il dato di dicembre è del meno 46%, sia negli arrivi che nelle presenze – annuncia Guarducci – sono soprattutto gli italiani ad essere venuti meno mentre invece per gli stranieri il calo è meno significativo. Ricordo che nel mese di novembre il calo era addirittura del meno 52%. Purtroppo non si allenta la morsa della crisi turistica post terremoto: Assisi è diventato una sorta di ‘epicentro dei danni indiretti’. Questa mattina sono stato in Anci proprio per discutere del problema che lega terremoto e turismo, chiedendo di essere presenti al tavolo con un ruolo attivo, per poter dare il nostro contributo al piano di rilancio».

Il ‘miracolo’ della ricostruzione «Qui c’è un miracolo fatto dalle mani di Dio e dall’uomo – dice con veemenza il sindaco Proietti – una buona ricostruzione salva le persone da un terremoto come quello del 2016, che è stato molto più forte di quello del 1997 ma ad Assisi ha fatto praticamente zero danni: questo bisogna dire. Perché sennò ci ritroveremo ad affrontare i problemi di centinaia di famiglie che si ritroveranno senza stipendio. I media abbiano la forza di dire che ci sono ricostruzioni ben fatte e che col terremoto si può convivere. Assisi e il 99% dell’Umbria non hanno riportato danni. La vera solidarietà si fa non affossando l’Umbria, facendo danni gravi al tessuto socio economico, come purtroppo sta accadendo».

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