‘The Beggar’s Opera’ travolgente a Spoleto

Il diario del Festival vi racconta lo spettacolo sull’avidità capitalista andato in scena sabato sera al Teatro Nuovo ‘Gian Carlo Menotti’

Condividi questo articolo su

Spoleto, 8 luglio 2018

Assistere a uno spettacolo accomodati sulle poltrone del Teatro Nuovo ‘Gian Carlo Menotti’ è già di per sé un privilegio: un piccolo gioiello di teatro all’italiana che, negli anni, ha visto salire sul palco celebri artisti, prestigiose compagnie e grandi orchestre.

Noi ci siamo stati, per raccontarvi la nuova messa in scena, a firma del regista francese Robert Carsen, della ballad opera di John Gay e Johann Christoph Pepusch ‘The Beggar’s Opera’.

The Beggar’s Opera (Festival di Spoleto – Maria Laura Antonelli AGF)

Mentre ci accomodiamo nel palchetto, la scena ha già preso vita: sul palco, circondato da vecchi scatoloni sgualciti, un attore è sdraiato a terra come fosse addormentato. Il silenzio della sala viene squarciato da un forte rumore di sirena: prende così inizio lo spettacolo, un travolgente musical che, come testimoniano gli applausi finali, ha conquistato non soltanto noi ma tutto il pubblico in sala.

La pièce teatrale è inframmezzata da una sessantina di ballate e melodie, ‘successi’ dell’epoca, alcuni dei quali scritti da famosi compositori come Purcell e Handel. È in particolare il suono dell’arciliuto – i musicisti dell’ensemble Les Arts Florissant sono in scena, abbigliati come fossero parte della vicenda – a ricordare un tempo ormai passato, il 1728, anno in cui John Gay ne scrisse il testo.

The Beggar’s Opera (Festival di Spoleto – Maria Laura Antonelli AGF)

In opposizione alle musiche, un linguaggio, movimenti scenici e costumi decisamente moderni – nei dialoghi si accenna persino alla Brexit – mentre la scenografia è composta interamente da scatoloni che, spesso spostati a braccia dagli attori stessi, ricreano i vari ambienti in cui si svolge la storia.

La storia esplora un mondo cinico ambientato tra ladri, prostitute e protettori di Londra in cui avidità capitalista, crimine e disuguaglianza sociale sono all’ordine del giorno. Quello che ne viene fuori è uno spettacolo trasgressivo, coinvolgente, un vero e proprio musical – a tutti gli effetti il primo musical della storia – da cui scaturisce una scarica di energia che arriva dritta allo spettatore.

Il regista Robert Carsen commenta in merito alla sua messa in scena: «Non è cambiato molto da quando l’opera ha debuttato, e ancora oggi i temi de L’opera del mendicante sono quelli che continuano ad imperversare, ossessivi, nella televisione e nel cinema. In questa produzione speriamo di emulare il mood trasgressivo dell’originale».

Lo spettacolo sarà in scena fino ad oggi, domenica 8 luglio, alle ore 15 al Teatro Nuovo ‘Gian Carlo Menotti’ di Spoleto.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli