ThyssenKrupp, Lega: «Europa evasiva»

«Dalla Commissione europea neanche una parola sulla possibile ipotesi di fusione con Tata Steel, nessun piano strategico per lo stabilimento di Terni»

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«Neanche una parola sulla possibile ipotesi di fusione tra ThyssenKrupp e Tata Steel, nessun piano strategico per lo stabilimento ternano, se non un generico impegno volto a “mantenere un settore siderurgico forte e competitivo in Europa”, nessuna programmazione sulla gestione dell’impatto ambientale della produzione e sulla riduzione dei costi energetici. La Commissione Europea ha risposto in modo del tutto insoddisfacente all’interrogazione presentata dall’europarlamentare della Lega Nord, Mara Bizzotto», a renderlo noto è il capogruppo in Regione Umbria, Emanuele Fiorini che «con il senatore Stefano Candiani» aveva contribuito a prepararla. 

Emanuele Fiorini

«Rischio marginalizzazione» Nel documento, la Lega Nord «ha esposto la situazione delle acciaierie ThyssenKrupp Ast Terni anche in relazione al possibile accordo di fusione con Tata Steel, così sollecitando chiarimenti in ordine ai finanziamenti per lo sviluppo anche in termini occupazionali del sito ternano e garanzie quanto ai costi dell’energia, alle politiche antidumping a tutela dell’acciaio europeo contro i rischi derivanti dall’invasione del mercato cinese e alla salvaguardia dell’ambiente. Dalle risposte generiche e per nulla esaustive della Commisione Europea – commenta Fiorini – emerge la pressoché totale assenza di una politica del governo a difesa dell’industria siderurgica ternana che rischia, così, di perdere competitività nel mercato globale. Di fatto, sembra quasi che ci sia una comunanza di intenti tra governo ed Europa nel marginalizzare le nostre industrie magari a vantaggio di quelle di altri Paesi che hanno un peso ben più rilevante a livello europeo. Con esiti potenzialmente devastanti per i nostri settori produttivi sui nostri territori».

Insoddisfatti La Commissione, prosegue Fiorini, «in modo pilatesco ha detto di non voler prendere posizione su attivita che riguardano “singole imprese” o “un particolare stabilimento”, non entrando, dunque, nel merito della possibile fusione tra ThyssenKrupp e Tata Steel, nonostante tale operazione riguardi due colossi dell’industria con ripercussioni significative su scala continentale e con un impatto del tutto imponderabile a livello locale. E questo, anche tenuto conto del fatto che spesso le promesse messe sul piatto per gestire situazioni di crisi territoriale quasi mai vengono rispettate, come nel caso dello stabilimento della Terninox di Ancona».

L’Ast

«Risposte evasive» Per il capogruppo leghista, poi, sono state «del tutto evasive anche le risposte in merito alla riduzione dei costi energetici, frutto anche del completo immobilismo da parte del governo italiano nell’adozione di politiche serie in tal senso, nonostante la questione del prezzo eccessivo dell’energia nel nostro Paese sia cruciale per una efficace politica di sviluppo industriale. Resta da chiedersi come sia possibile che a distanza di anni dall’apertura del dibattito sul tema, l’Europa ancora parli di “avviare a breve una serie di iniziative”, facendo capire di essere ben lontana dal mettere in atto iniziative concrete».

 

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