ThyssenKrupp-Tata: «Subito chiarezza»

Terni, il senatore Gianluca Rossi (PD): «Siccome per la produzione inox in TK rimarrà solo Terni, si dica con quali prospettive e con quale proprietà.

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Gianluca Rossi

di Gianluca Rossi
Senatore del Partito Democratico

La comunicazione, peraltro attesa, dell’inizio della joint venture tra ThyssenKrupp e Tata Steel entro la fine del 2018 apre scenari inediti e nuovi nell’ambito della siderurgia europea.

Le voci sull’operazione si ricorrono da tempo, tanto che il 7 aprile 2016 ho scritto una lettera al Presidente del Consiglio Renzi chiedendo di approfondire e vigilare sulle ripercussioni che l’Italia potrebbe patire.

Rinnovo quell’invito all’attuale Presidente Gentiloni e al ministro Calenda, affinché si interloquisca anche con la Commissione europea al fine di garantire un futuro certo alla siderurgia continentale ed evitare gli errori del recente passato.

Terni ha già pagato il conto di accordi non industriali ed ha subìto tagli e ripercussioni sociali, per cui si chiariscano senza ‘pacche sulle spalle’ le ragioni per cui non saremo coinvolti dall’accordo.

Si manifestino chiaramente i piani di ThyssenKrupp, senza lasciarci nuovamente in balia di fumosità.

Le domande sono sempre le stesse: siccome per la produzione inox in TK rimarrà solo Terni, si dica con quali prospettive e con quale proprietà.

Inoltre è da chiarire se gli annunciati tagli di personale (2000 per TK) riguarderanno solo i siti tedeschi o se a Terni verremo nuovamente coinvolti, cosa che, dopo la vicenda del 2014, sarebbe inaccettabile oltre che improponibile, pena un ridimensionamento strategico del sito ternano.

Per tali ragioni auspico chiarimenti e interventi del Governo tesi a chiarire quanto ora messo nero su bianco.

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