‘Tirreno-Adriatico’, Terni protagonista

Ciclismo, sabato passaggio in città in occasione della 4° tappa tra Montalto di Castro e il monte Terminillo. In gara Nibali, Aru, Landa, Quintana e altre ‘stelle’

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Il gruppo in fuga

Nairo Quintana, Vincenzo Nibali, Fabio Aru, Mikel Landa, Thibaut Pinot, Peter Sagan, Mark Cavendish, Robert Gesink, Bauke Mollema, Roman Kreuziger, Rigoberto Uran, Edvald Boasson Hagen e Matteo Trentin. Sono alcuni dei grandi nomi che, nel pomeriggio di sabato, sono transitati per Terni in occasione dell’arrivo in città della ‘Tirreno-Adriatico’, giunta alla 52° edizione: nella 4° giornata della gara a tappe protagonista anche ‘La Conca’, con passaggio avvenuto poco dopo le 14.30. Molti i curiosi e gli appassionati che si sono piazzati a ridosso della sede stradale per scattare foto e assistere all’evento.

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A passare per primi a Terni è stato il gruppo – vantaggio di oltre cinque minuti – composto da Davide Ballerini, Mirco Maestri, Alan Marangoni, Matvey Mamykin, Marko Kump e Romain Gioux, che tra via Martin Luther King e piazzale Bianchini Riccardi si sono sfidati per giungere in testa al traguardo volante posizionato prima dell’ascesa in direzione Marmore. I ciclisti in precedenza avevano percorso la strada Flaminia per poi passare per via Narni, via Alfonsine e via Di Vittorio, quindi deviazione verso via Urbinati e via Campomicciolo. La vittoria di tappa è andata allo scalatore colombiano – tra i favoriti al successo della corsa, per lui c’è la ‘maglia azzurra’-, capace di scattare sul Terminillo e staccare Thomas, Yates e Uran.

La ‘geografia’ de La Gazzetta dello sport Curioso errore del quotidiano sportivo nazionale nella pagina dedicata alla presentazione della tappa. Nel grafico rappresentante il percorso da Montalto di Castro al Terminillo non c’è infatti traccia del passaggio in Umbra: confine spostato, Terni e Marmore ‘inglobate’ dal Lazio in zona reatina. D’accordo che i due Comuni sono al lavoro per instaurare un rapporto proficuo per lo sviluppo territoriale, ma così pare davvero troppo.

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