Trasporti, i pendolari alla Corte dei conti

Venerdì mattina è stato presentato un esposto che umbriaOn è in grado di mostrare: si richiede un’istruttoria ed eventualmente un giudizio contabile

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Adesso i pendolari passano alle ‘vie di fatto’. Perché «vanno bene gli incontri, vanno bene le promesse, va bene tutto – dicono – ma adesso vogliamo che si si faccia chiarezza sul serio sulle questioni che ci riguardano. E vogliamo soprattutto giustizia». Tanto che venerdì mattina è stati inviato un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti per la Regione Umbria, di cui umbriaOn è in grado di anticipare il contenuto.

L’esposto «Premesso:
1. che la Società Trenitalia S.p.A. gestisce per conto della Regione Umbria il servizio di trasporto ferroviario regionale mediante contratto di servizio avente durata di sei anni;
2. che, in caso di disservizi ovvero di mancata erogazione del servizio, Trenitalia S.p.A. è chiamata secondo il regolamento contrattuale vigente a pagare rispettivamente penalità o decurtazioni in favore della Regione Umbria;
3. che con delibera n. 507 del 9 maggio 2016, la Giunta Regionale dell’Umbria dava compiutezza al percorso ricognitivo avviato con la deliberazione del 9 settembre 2013, n. 997, relativo agli interventi di razionalizzazione ed efficientamento dei servizi ferroviari regionali, gestiti nell’ambito del Contratto di Servizio 2009-2014, tra Regione e Trenitalia S.p.A., nel periodo dal 01/01/2009 fino al 31/12/2014;
4. che, presa visione dell’atto, il Coordinamento Comitato Pendolari Umbri inviava una comunicazione al Presidente della Regione Umbria, all’Assessore ai Trasporti e ai Consiglieri regionali, in cui si chiedeva come fossero state imputate contabilmente le somme versate ogni anno da Trenitalia S.p.A. alla Regione Umbria a titolo di penali e decurtazioni e il loro utilizzo, evidenziando come tali importi dovessero essere destinati, secondo una interpretazione della normativa di riferimento che traeva le mosse dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 273/2013, al miglioramento del servizio pubblico di trasporto;
5. che, a seguito di ciò, nella seduta dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria del 21 dicembre 2016 dedicata alle interrogazioni a risposta immediata, venivano discusse due interrogazioni sul servizio di trasporto ferroviario regionale;
6. che, nello specifico:
– i consiglieri regionali Emanuele Fiorini e Valerio Mancini della Lega Nord hanno presentato un atto ispettivo per conoscere l’ammontare complessivo e per ogni singolo anno degli importi per penalità e decurtazioni concernenti il Contratto di Servizio 2009/2014 stipulato con Trenitalia S.p.A., le modalità di appostazione e imputazione a bilancio di tali importi, l’utilizzo che ne è stato fatto e, in particolare, se sono stati destinati al miglioramento del servizio di trasporto pubblico ferroviario e da ultimo se vi sono importi residui e, in caso positivo, se sono stati già stabiliti i modi di impiego degli stessi;
– il consigliere regionale Maria Grazia Carbonari del Movimento 5 Stelle ha presentato un atto ispettivo per chiarire quali siano stati gli specifici interventi di miglioramento e incremento dei servizi ferroviari regionali con le somme stanziate e quali futuri specifici interventi di miglioramento e incremento dei servizi ferroviari regionali siano programmati per il futuro con le somme derivanti da penali e decurtazioni non ancora utilizzate;
7. che l’assessore Giuseppe Chianella in estrema sintesi ha risposto che sono state comminate penali per 940mila 500 euro e decurtazioni per 331 mila euro, netto IVA, oltre a 357 mila euro per la variazione dei servizi in occasione dell’incendio della stazione Roma Tiburtina cui vanno aggiunti ulteriori 301 mila euro per penali comminate prima del 2009. Di queste somme, circa 389mila euro sono stati usati per il miglioramento e incremento servizi ferroviari in genere servizi sostitutivi e implementativi di quelli ferroviari su autobus, su una serie di linee prevalentemente sulle linee Terni-Orte e Orvieto; ha poi specificato che le somme provenienti dal risparmio di spesa, appunto le penali e decurtazioni comminate al gestore, sono entrate nel bilancio più generale dell’Ente, e quindi al momento non c’è certezza rispetto al recupero di queste somme, né eventuali progetti di loro utilizzazione;
8. che con sentenza numero 273/2013, relatore Mattarella, la Corte Costituzionale ha ribadito che gli interventi del legislatore statale attraverso contributi al finanziamento del trasporto pubblico locale sono diretti a garantire esigenze di omogeneità nella fruizione del servizio che rispondono a inderogabili esigenze unitarie e che dunque i relativi stanziamenti rimangono di fatto soggetti a un vincolo di destinazione, analogamente a quanto previsto per i finanziamenti espressamente definiti come vincolati;
9. che le somme erogate dalla Regione Umbria al prestatore di servizi di trasporto pubblico Trenitalia S.p.A. in pagamento delle prestazioni sono attinte dagli stanziamenti del “Fondo Nazionale per il concorso finanziario dello Stato, agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario”;
10. che gli importi per penalità e/o decurtazioni sono dovuti in ragione degli inadempimenti alle obbligazioni assunte dal prestatore di servizi;
11. che, dunque, quali risarcimento e/o ristoro dei pregiudizi conseguenti, sono volti a reintegrare il patrimonio originario del creditore danneggiato dagli inadempimenti contrattuali;
12. che, pertanto, anche le somme per penalità e/o decurtazioni sono da ritenersi soggette a vincoli di destinazione in bilancio, in quanto rientrano nella medesima voce patrimoniale ovvero, in ogni caso, sono assimilabili per natura e funzione agli stanziamenti originari che di fatto vanno a reintegrare;
13. che, per stessa affermazione dell’Assessore competente, gran parte degli importi in parola sono stati appostati nel bilancio generale dell’Ente senza alcun vincolo di destinazione;
14. che, conseguentemente, non v’è certezza alcuna sull’impiego degli stessi per il miglioramento del sistema trasporti;
15. che, dunque, potrebbe ricorrere l’ipotesi di una distrazione ovvero in ogni caso di una non corretta destinazione delle risorse acquisite dalla Regione a motivo dell’espletamento del servizio in quanto contabilmente destinate a finalità, pur di interesse pubblico, ma distinte e non attinenti né al finanziamento di iniziative per il corretto funzionamento del servizio di trasporto, né al possibile “rimborso” per il servizio comunque espletato;
16. che tale condotta può essere, quindi, foriera di pregiudizio per il trasporto pubblico regionale.

Quanto sopra premesso, con il presente atto si chiede che l’Ecc.ma Procura Regionale della Corte dei Conti per la Regione Umbria voglia avviare un’istruttoria volta a stabilire se nelle condotte dei soggetti coinvolti nella vicenda sopra descritta siano ravvisabili responsabilità e/o illeciti forieri di danno erariale. In caso di ritenuta sussistenza dei suddetti elementi, si insta affinché venga promosso un giudizio contabile nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili».

La decisione Con questa iniziativa, spiega di Gianluigi Giusti del Coordinamento dei Comitati umbri «chiediamo che venga messo un punto fermo e che sia un’organismo imparziale ed autorevole ad esprimere un parere che, a nostro avviso, sarà decisivo e dirimente».

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