Trasporti in Umbria: «Fcu, soldi spesi male»

I Cinque Stelle annunciano interrogazioni in Regione sulle mancate manutenzioni e sull’utilizzo dei fondi regionali. Chianella: Presto un finanziamento per 51 milioni. Il mistero sull’elettrificazione di Sant’Anna

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di P.C.

Sono pronte cinque interrogazioni del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle in Regione sul tema Umbria Mobilità: i consiglieri Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari chiedono di vedere gli atti che riguardano la legittimità di alcuni procedimenti e la regolarità dei finanziamenti, in particolare quelli per la manutenzione della tratta ferroviaria ex Fcu.

Liberati e Carbonari

Quella frase di Caporizzi Le denunce riguardano un po’ tutto: manutenzioni carenti (o comunque dagli esiti discutibili), bilanci non approvati (l’ultimo disponibile è del 2014), servizio ferroviario a singhiozzo, lavori annunciati e non ancora avviati. E poi c’è la quella frase del presidente dimissionario Lucio Caporizzi, il quale nell’audizione di metà febbraio ammetteva che «le somme erogate non trovano per intero corrispondenza nelle rendicontazioni dei lavori», il che porta i consiglieri a farsi una domanda chiave: «E allora dove sono finiti i soldi non utilizzati per le manutenzioni?».

I DEBITI DI UMBRIA MOBILITA’: PARLA CARBONARI (M5S)

Ipotesi danno erariale «Evidentemente – dice la Carbonari – se versi soldi ad una società fortemente indebitata e ti dicono che con questi soldi non vengono compiuti i lavori di manutenzione previsti, è logico pensare che ci abbiano fatto altro, per esempio ripianare i debiti. Ma nessuno di noi lo sa perché i bilanci non ci sono». E Liberati rincara la dose: «Parliamo di una somma di 5 milioni di euro, soldi nostri, della Regione, questa si chiama truffa, si chiama danno erariale. Sono cose che in altre regioni avrebbero scatenato l’iradiddio, come mai qui non succede nulla? Nel momento in cui la magistratura arriva a casse vuote non serve più. C’erano 122 milioni di debiti al 2014 – incalza Liberati – rischi assunti per 208 milioni e un valore negativo di produzione per 25 milioni. Faremo diverse interrogazioni. E speriamo che qualcuno risponda».

Perugia Piscille interscambio binari

La linea Fcu

I crediti con Roma Dal canto suo, l’assessore Chianella ha più volte assicurato che la situazione economica della società sta migliorando e che il bilancio 2015 (non ancora approvato) dovrebbe certificare tale miglioramento. «In realtà – precisa la consigliera Carbonari – il bilancio non è stato ancora approvato perché il revisore dei conti non ha ancora dato il benestare. Segno che la situazione è grave. Roma TPL e Consorzio Cotri devono tanti soldi a Umbria Mobilità ma sono in difficoltà nel pagare. Parliamo di cifre superiori ai 9 milioni di euro».

Accesso agli atti «Con un accesso agli atti – racconta ancora Maria Grazia Carbonari – avevamo già chiesto alla Regione di avere copia dell’accordo di programma, la rendicontazione di tutte le somme trasferite a Umbria Mobilità negli ultimi cinque anni e la contabilità separata con cui la società deve spiegare cosa fa con questi soldi. Non solo non l’hanno data a noi, ma non l’hanno mai data nemmeno al collegio sindacale della regione, come si evince dalla relazione dalla relazione del collegio revisori della Regione Umbria. Non aspetto più: uscirò dalla Regione o con la rendicontazione o con una dichiarazione che la rendicontazione non c’è perché non c’è mai stata. Penso che la corte dei Conti sappia ampiamente come stanno le cose e spero stia facendo le sue indagini».

Perugia Sant'Anna ultimo giorno piazzale vuoto per gli ultimi treni

Sant’Anna

I lavori a Sant’Anna «C’è poi la questione legata alla Ferrovia Centrale Umbra – continua la Carbonari – il tratto finale fra Ponte San Giovanni e Sant’Anna è stato chiuso, ci hanno detto, per i lavori di elettrificazione e raddoppio dei binari. Invece, ad un mese dalla chiusura, i lavori non sono ancora partiti e a noi risulta che i motivi della chiusura siano ben altri: non essendo state fatte le manutenzioni, i treni sarebbero obbligati a viaggiare a 20km/h ma siccome il tratto è in salita non ce la fanno».

Le paure dei viaggiatori Tornano quindi d’attualità le sensazioni raccolte alla stazione Sant’Anna da umbriaOn: la chiusura della stazione non sarebbe stata decisa solo per i lavori (che al momento non sono ancora partiti), ma per una effettiva difficoltà ad assicurare il servizio in sicurezza. Paure confermate dagli esponenti M5S: «Nel giro di poche settimane la Fcu rischia la chiusura. Mancando i soldi per la manutenzione saranno costretti a fermare i treni. Già oggi in alcune tratte si viaggia a 20 km/h e in alcune gallerie ci sono infiltrazioni», dice Liberati.

La politica e le ‘partecipate’ «La verità – proseguono gli esponenti Cinque Stelle – è che ancora una volta assistiamo ad una politica clientelare in cui le società partecipate vengono utilizzate per sistemare personale e sperperare i soldi. Basti pensare che per le manutenzioni sono impiegati ben 20 amministrativi: vorrei capire come fanno a fare la manutenzione negli uffici», commenta amaramente la consigliera Carbonari.

L’assessore Chianella

Le risposte di Chianella Per fare chiarezza, abbiamo sentito l’assessore Giuseppe Chianella, che già durante il question time spiegò come le responsabilità non fossero tutte ascrivibili all’amministrazione regionale: «La gestione è in capo ad un’altra società, Busitalia, e i disagi per gli utenti sono stati determinati anche dal decreto 5 agosto 2016, che ha inserito la nostra infrastruttura tra quelle interconnesse con l’obbligo di rispondere alla sicurezza standard prevista da Trenitalia e ha imposto la riduzione della velocità a un massimo di 70 km/h, questo in Umbria come nelle altre regioni d’Italia».

I fondi arriveranno C’è poi il fardello dei debiti pregressi e di risorse scarse, cui l’amministrazione sta provando a rimediare: «Abbiamo ottenuto fondi bloccati che erano da 10 anni, somme cospicue, parliamo di circa 51 milioni, ai quali si aggiungono due milioni di fondi ministeriali. Oggi noi abbiamo risorse cospicue su tutte le infrastrutture Fcu e stiamo definendo su una convenzione da stipulare con Rfi per gli interventi da realizzare sulla rete. Questo è il compito della politica, dare risposte a problemi di carattere generale, e credo che noi lo stiamo facendo».

Treni elettrici o Diesel? Più evasiva la risposta sui lavori che riguardano l’ultima tratta Fcu. Chianella conferma che non sono ancora partiti perché sono in corso procedure burocratiche (richieste di autorizzazioni etc) e poi ci sono gli interventi di sminamento, ma non spiega perché la tratta è stata chiusa con così largo anticipo e soprattutto se, dopo i lavori, sui nuovi binari elettrificati viaggeranno treni elettrici o Diesel. A umbriaOn Mauro Fagioli aveva fatto capire che ad oggi i soli 4 convogli elettrici non basterebbero. Sul tema Chianella ha promesso di fare delle verifiche: «Ci sono delle opzioni al vaglio, vedremo come muoverci».

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