Trasporto disabili: lettera al prefetto

Terni, i consiglieri comunali M5S, PD, Senso Civico e Terni Immagina: «Percorso amministrativo incerto e taglio di risorse»

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Una lettera firmata dalle forze di minoranza in consiglio comunale a Terni e inviata al prefetto e al segretario generale del Comune per segnalare «la grande preoccupazione che molte associazioni e portatori dei diritti stanno manifestando rispetto al percorso incerto e al taglio delle risorse relative al servizio trasporti dei centri semi residenziali rivolto alle persone con disabilità».

Vizi procedurali 

Nel documento a firma dei consiglieri del Movimento 5 stelle, del Partito Democratico, di Senso Civico e di Terni Immagina, scrivono: «A nostro avviso potrebbero esserci alcuni vizi procedurali ad aggravare il percorso di una delibera nata senza alcun confronto con il consiglio comunale e con le associazione che da anni tutelano i diritti delle persone con disabilità. Nonostante l’assessore alle politiche sociali abbia tentato di mettere una pezza ad una delibera che fa acqua da tutte le parti e che di fatto mette a rischio il diritto alla mobilità delle persone con disabilità, restano ancora tante le questioni che ci allarmano, una su tutte l’esiguità delle cifre messe in campo, che non consentono di fatto la presenza sui mezzi di trasporto di personale qualificato, in grado di tutelare l’incolumità e la sicurezza dei passeggeri durante un servizio complesso che non può essere paragonato ad altri tipi di servizio di trasporto».

Le tariffe

Senza passaggio della delibera in commissione e in consiglio comunale, secondo i consiglieri, «si è contravvenuto alle norme vigenti, tanto più che la delibera in questione ha acceso un forte dibattito tra associazioni che tutelano le persone con disabilità e l’amministrazione comunale, in quanto il sistema di trasporti per i portatori di diritto che usufruiscono delle strutture semi residenziali è un servizio molto delicato rivolto ad un’utenza eterogenea che necessita del supporto di personale formato, onde evitare di mettere a rischio l’incolumità dei beneficiari del servizio e degli operatori. De facto con queste modifiche viene messo a rischio il diritto alla mobilità delle persone con disabilità in quanto le tariffe riprese dalle tabelle Aci cioè sono adeguate per il mero trasporto merci e non consentono di elargire un servizio professionale che preveda la presenza di un autista e di un accompagnatore qualificato, necessario per supportare un’utenza che può avere crisi anche a livello psichiatrico, durante i trasporti».

I vincoli del bando

Nel bando pubblicato sul sito del Comune «non veniva resa come conditio sine qua non la presenza dell’accompagnatore sui mezzi impegnati nel servizio di trasporto, salvo poi sopperire a questa lacuna con una determina del dirigente 957 del 19/03/2013. Va sottolineato come determinate decisioni rispetto alle persone con disabilità andrebbero prese sulla base di progetti personalizzati di vita, azione che secondo art . 14 Legge 328 del 2000, andrebbe coordinata dai servizi sociali del comune di Terni in concerto con la Usl2». Infine i consiglieri scrivono di considerare «estremamente carenti i vincoli messi nel bando rispetto ai requisiti di professionalità richiesti a chi dovrà effettuare questo servizio in cui può capitare di dover far fronte con professionalità ad eventuali situazioni di emergenza, fattore che viste le dinamiche che possono scaturire in ambienti ristretti fra utenti con determinate problematiche, può mettere a rischio durante le fasi di trasporto l’incolumità di passeggeri e personale».

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