Treni in Umbria, Lega: «Esigiamo audizione»

Fiorini, Lega Nord: «Non è più tollerabile. Pretendiamo il confronto diretto con i comitati dei pendolari interessati e con l’assessore competente Chianella»

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La Lega Nord, dopo aver manifestato per difendere gli utenti della linea Fcu, richiede urgentemente un’audizione con i comitati dei pendolari e con l’assessore competente Giuseppe Chianella, «Nei giorni scorsi abbiamo assistito all’ennesima odissea dei pendolari umbri su Roma», dice il capogruppo della Lega Nord dell’Umbria, Emanuele Fiorini. «Rallentamenti e ritardi biblici si sono abbattuti sui viaggiatori che quotidianamente si muovono tra l’Umbria e la capitale».

La presa di posizione «Dopo la nostra manifestazione a difesa degli utenti della Fcu, a questo punto si impone una presa di posizione netta anche in favore di quelli che utilizzano giornalmente le linee Trenitalia, ben pagate dalla Regione a fronte di un servizio pessimo in punto di infrastrutture e materiale ferroviario. Per questo pretendiamo l’audizione con i comitati dei pendolari interessati e con l’assessore competente Chianella, già da tempo da noi richiesta, auspicando che, attraverso il confronto diretto con quei soggetti che ogni giorno combattono con problemi di ogni sorta, finalmente la giunta prenda consapevolezza della gravità della situazione».

«Non è più tollerabile» Fiorini sottolinea che la situazione non è più tollerabile: «Occorre, infatti, che ci si svegli quanto prima da quel colpevole torpore, spesso condito da un ingiustificato ottimismo, dietro cui si tenta di nascondere la scelleratezza delle scelte operate nel tempo in danno dei numerosi pendolari umbri, vessati da aumenti dei costi e disagi di ogni genere, costretti a viaggiare su convogli vecchi e fatiscenti che troppo lentamente si muovono su linee del tutto carenti sotto il profilo manutentivo, nonostante i fondi nazionali ricevuti a tale scopo. Non è più tollerabile che i lavoratori e gli studenti, che già affrontano sacrifici considerevoli, siano trattati in questo modo».

 

 

 

 

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