Treofan Terni, numeri non convincono

Jindal presenta un programma di massima triennale, solo 1,5 milioni di investimenti all’anno. Sindacati scettici: «Cifre non soddisfacenti anche sulla produzione»

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Confermata la chiusura per lo stabilimento di Battipaglia, il sito di Terni continuerà la propria attività per almeno tre anni, anche se i dati forniti finora dall’azienda lasciano aperti ancora molti dubbi. Nuovo incontro al ministero dello sviluppo economico, lunedì pomeriggio, per affrontare nel merito la vertenza Treofan, incontro durante il quale i vertici dell’azienda hanno messo finalmente sul tavolo qualche primo dettaglio, di massima, del piano industriale. Prevista una nuove riunione entro la metà di marzo.

Prime cifre

Oltre alle rappresentanze sindacali nazionali  e locali del comparto della chimica, alla riunione tenuta dal vice capo di gabinetto del Mise Giorgio Sorial, erano presenti in videoconferenza per conto di Treofan il cfo Deepak Jain, il numero uno delle risorse umane Thomas Stroh e il ceo di Jindal Group Manfred Kaufmann. I vertici aziendali hanno dunque ribadito che il sito campano non riprenderà la produzione, mentre per quello umbro – così come per gli stabilimenti Jindal di Brindisi e della Germania – hanno espresso la volontà di investire un milione e mezzo di euro l’anno ciasciuno.

Lo scetticismo e gli avvertimenti

Cifre che non convincono le forze sindacali – a malapena coprirebbero i costi della manutenzione degli impianti – che ad una prima lettura contestano anche altri numeri forniti dall’azienda, definendo «non soddisfacenti» quelli relativi alla produzione. Anche perché la volontà del gruppo è quella di uscire in maniera graduale dalla produzione di commodities. C’è poi da segnalare la presa di posizione della Regione Puglia (per l’Umbria era presente il dirigente Mauro Andrielli): la funzionaria intervenuta ha fatto sapere che l’amministrazione provvederà ad un approfondimento giuridico in merito al finanziamento ricevuto da Jindal per lo stabilimento Brindisi e, se emergeranno incongruenze, potrebbe decidere anche di revocarlo. Un chiaro avvertimento, in attesa di maggiore chiarezza.

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