Treofan, lavoratori protestano al Mise

Attese notizie da Jindal sul futuro dello stabilimento dopo la decisione dell’azienda di chiudere il sito di Battipaglia

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Appuntamento cruciale, lunedì pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico, per capire le future intenzioni di Jindal in merito alla Treofan, dopo le lettere di licenziamento arrivate ai lavoratori dello stabilimento di Battipaglia. Un pericolo scongiurato nel sito del polo chimico di Terni, dove però i dipendenti continuano ad essere preoccupati per il loro destino. Anche una cinquantina di loro sono infatti giunti in pullman nella capitale – dove è stato programmato un sit in sotto alla sede del Mise di via Molise – non solo per dimostrare vicinanza ai colleghi campani, ma anche per chiedere certezze per il sito ternano. Al tavolo, iniziato poco prima delle 16, oltre alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni locali partecipano i rappresentanti di Jindal in videoconferenza.

 C’è ancora da attendere

Ma l’incontro – che si è concluso verso le 19 – non sembra aver prodotto grandi passi in avanti: Jindal – tramite il ceo Manfred Kaufmann – si è presa l’impegno ufficiale di presentare il piano industriale, e quindi i relativi effetti, in un prossimo appuntamento che si terrà sempre al Mise il 18 febbraio. La procedura di licenziamento per i lavoratori di Battipaglia, comunque, non sarà ritirata. In quella data sono attese risposte anche sui conti e a livello societario (l’acquisizione di Treofan da parte di Jindal sarebbe sotto la lente della Consob): è infatti emerso che Treofan holding è per il 51% di Jindal Film Dutch, che è lo stesso controllore dello stabilimento di Brindisi.

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