Turismo: «Il sommerso è la vera emergenza»

Per Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbria, «il mancato rispetto di norme e contratti penalizza le aziende che rispettano le regole»

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«Concordiamo con quanto afferma Filcams Cgil con la sua campagna nazionale #backstage, quando dice che il mancato rispetto di norme e contratti, nel settore del turismo, non fa altro che penalizzare quelle aziende che invece operano stando dentro le regole. Da questa consapevolezza sono nate, molti anni fa, le nostre battaglie contro il sommerso e l’abusivismo nei nostri settori. Battaglie finalizzate a tutelare certamente le imprese, ma anche i lavoratori e gli ospiti delle nostre strutture». Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbria, associazione che rappresenta tutte le categorie di imprese del settore turismo, interviene nel dibattito aperto dalla organizzazione sindacale per ribadire con forza le proprie posizioni sull’argomento lavoro.

Concorrenza sleale

«I nostri contratti nazionali – afferma il presidente Mencaroni – sono i migliori in Italia. Alcuni giorni fa, ad esempio, è arrivato in porto anche quello dei lavoratori delle agenzie di viaggio, che porta la firma della presidente nazionale della Fiavet Confcommercio, l’umbra Ivana Jelinic. La nostra preoccupazione è di mettere le imprese nella condizione di lavorare nella legalità e nella trasparenza più totali, visto che devono anche difendersi da una concorrenza sleale agguerritissima. Abbiamo faticato non poco per spiegare, alle istituzioni e all’opinione pubblica, che la sharing economy, ad esempio, non è poi così innocente come si crede. Che si configura sempre di più come una shadow economy, poiché sfugge a qualsiasi registrazione e controllo. Noi monitoriamo costantemente l’offerta turistica umbra presente sul web e vediamo allargarsi sempre di più la forbice tra il numero di queste strutture e il numero delle strutture regolarmente registrate. Ed è stato già dimostrato che molti host sono in realtà grandi società immobiliari e non semplici cittadini che arrotondano, con gli affitti brevi, il reddito familiare. Questi fenomeni devono essere sottoposti agli stessi controlli e alle stesse regole valide per tutti coloro che operano alla luce del sole».

Gli strumenti

Il presidente di Confcommercio Umbria aggiunge che «per tutelare ancora di più e meglio imprese e lavoratori bisogna anche poter disporre di strumenti che garantiscano flessibilità ai settori ad alta stagionalità come il turismo, oltre che intervenire per alleggerire il costo del lavoro, che affligge tutte le imprese indistintamente. La cancellazione dei voucher, voluta forse per punire chi li usava scorrettamente, è stata un errore e un danno per le imprese del turismo e della ristorazione. Tanto che ancora oggi manca uno strumento efficace per regolamentare le prestazioni di lavoro occasionale che, non c’è bisogno di dimostrarlo, sono un’esigenza vera per chi opera in un settore fortemente condizionato dalla stagionalità. Anche su questo fronte c’è ancora molto da lavorare per ottenere un sistema in grado di tracciare e retribuire le prestazioni occasionali in maniera efficace e trasparente».

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