Turismo in Umbria: «Numeri allarmanti»

Liberati e Carbonari (M5S): «Il corale sforzo della politica, volto al riconoscimento del danno indiretto, sta sortendo effetto?»

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Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari

di Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari
Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle

Dopo la pubblicazione del ‘Rapporto Bankitalia 2016’ sul turismo internazionale annunciamo la presentazione di un’interrogazione urgente a risposta immediata per sapere se lo sforzo per il riconoscimento del danno indiretto da terremoto sta sortendo effetto. E, nel caso, la presumibile data di concreta attivazione delle relative provvidenze, le modalità di calcolo, le imprese e i territori interessati, le aziende coinvolte.

Evidenziamo la necessità di evitare gli eccessi della burocrazia sin qui registratisi su questo e altri fronti, informando parimenti degli ostacoli di mercato, logistici (aeroporto, etc.) e comunicativi che, ancor prima del sisma, la Giunta aveva incontrato nel 2015 e 2016, con difficoltà certificate dai rapporti Bankitalia nell’intercettare il turismo internazionale, pur a fronte delle cospicue risorse pubbliche impiegate dalla Regione Umbria.

I numeri del rapporto Bankitalia sul turismo internazionale 2016 sono piuttosto preoccupanti per l’Umbria, terzultima in Italia per presenze straniere. I terremoti occorsi nel post 24 agosto hanno aggravato la situazione, generando pure il cruciale problema dei danni indiretti, riguardanti un numero enorme di imprese del settore turistico, ma anche artigiani, botteghe, commercianti, servizi e persino alcune industrie, una condizione che rischia di condurre al collasso economico generale.

La Giunta, per il tramite del vicepresidente Fabio Paparelli, aveva così risposto a una nostra interrogazione di metà febbraio 2017: «L’unico terremoto in cui fu riconosciuto il danno indiretto fu quello post 1997, ma era limitato alle imprese che risiedevano nei Comuni del cratere, mentre qui stiamo parlando di un’altra cosa: stiamo chiedendo al
Governo uno sforzo che vada oltre le imprese presenti nei Comuni del cratere. Quindi occorre produrre, in sede di conversione del decreto (DL 8/2017 sul terremoto), una proposta che, utilizzando alcuni criteri del ’97, riconosca il danno indiretto, delimitandolo in maniera territoriale, cioè solo alle province dove insistono i Comuni all’interno dei crateri, quindi limitato al codice Ateco, relativi alle imprese turistiche, del commercio e dell’artigianato legate al turismo. Se riusciamo a selezionare gli interventi forse abbiamo la possibilità di riuscire su questo versante, se invece tutti pensano di mettere dentro di tutto, ci vorrebbe un’altra finanziaria».

In seguito, il 28 febbraio scorso l’Assemblea Legislativa dell’Umbria ha pure approvato una mozione unitaria in tal senso, impegnando la Giunta ad avanzare al Governo nazionale un piano di proposte sui danni indiretti, riferendo poi alle Commissioni consiliari sull’esito dell’iniziativa e la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, nella seduta notturna del 16 marzo, ha concluso l’esame del DL 8/2017: nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 – accogliendo alcune richieste in tale direzione.

Intanto sono davvero allarmanti le condizioni del sistema Umbria, anche ben al di là del cratere, col pericolo di licenziamenti di massa. Nel nuovo decreto sarebbe prevista la possibilità della cassa integrazione e dell’estensione della medesima per tutto il 2017, ma limitatamente alle imprese che operano nel cratere. L’estensione della cassa integrazione in deroga per gli stagionali, per i lavoratori del commercio, artigianato e turismo dovrebbe riguardare l’intera regione e non dovrà comunque mai tradursi in un’elemosina di Stato, ma in un’erogazione immediata, strutturale e certa.

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