Chilometri gonfiati, cene e merende, voli e viaggi. C’è finito di tutto dentro all’indagine portata avanti dalla magistratura per peculato, truffa e abuso d’ufficio nei confronti di 9 indagati che, secondo l’accusa, avrebbero percepito quasi 750 mila euro di rimborsi fasulli da Regione e Provincia.
Quartilio Ciofini
Rimborsi Secondo la ricostruzione fatta dalla procura, sulle indagini della Guardia di finanza e della forestale, i nove indagati avrebbero sottratto rimborsi indebiti nella misura di 25 euro per ogni servizio svolto. Il nome che spicca, su tutti, è quello dell’ex presidente dell’Atc Perugia 1 Quartilio Ciofini. Secondo la procura, assieme a sette guardie giurate venatorie della Federcaccia di Perugia e al direttore tecnico di Federcaccia in carica dal 2008 al 2013, avrebbero trasmesso alla Provincia fogli viaggio contenenti i chilometri percorsi nell’ambito dei servizi espletati come sorveglianti nelle Zrc, zone di ripopolamento e cattura, privi di ogni riferimento in grado di attestarne la correttezza. In quei fogli mancavano date, luoghi e scopi delle uscite.
Cene e regali Ma nei rimborsi ci sono finiti anche i regali di matrimonio di un dipendente, come certificato dagli scontrini rilasciati da un negozio di articoli per la casa, un televisore da 800 euro, un viaggio in Romania per tre persone non giustificato dai fini istituzionali dell’ente, la partecipazione e sponsorizzazione di una trasmissione televisiva, pasti e cene oltre che acquisti alimentari per circa 18 mila euro.
Peculato Questo perché, secondo la procura, Ciofini aveva, in ragione del suo ufficio, la disponibilità di ingenti somme di denaro stanziate per la gestione della Zrc dalla Provincia, ma le utilizzava per finalità estranee a quell’associazione.
