Umbria, ansia Tevere: allerta ponti e argini

Sotto osservazione in vari punti della regione. Chiuso per qualche ora il ponte di legno a Perugia dopo l’accumulo di detriti

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Per fortuna lunedì mattina c’è stata una tregua nelle precipitazioni e così sembra possa rientrare l’allarme lanciato nel pomeriggio di domenica sulla portata d’acqua del Tevere, in particolare nelle zone di Pierantonio, Umbertide e nella periferia perugina, nella cosiddetta zona dei ponti; oltre che a Torgiano e Todi.

MALTEMPO IMPERVERSA, MA IN CALO

Detriti sotto il ponte di legno

Chiuso il ponte di legno a Ponte San Giovanni

Nella tarda serata di domenica la protezione civile, dopo il sopralluogo dei tecnici comunali, ha disposto l’interdizione al passaggio sullo storico ponte di legno in località Ponte San Giovanni, immediata periferia del capoluogo: era successo che l’accumularsi di detriti in corrispondenza delle campate bloccava il deflusso dell’acqua e faceva temere sia per la stabilità della struttura sia per l’innalzamento del livello d’acqua. Per fortuna, la situazione è migliorata e lunedì mattina è stato riaperto il transito.

Umbertide, divieto di transito lungo le sponde

Provvedimento simile da parte dell’amministrazione comunale di Umbertide, con divieto di transito da via delle Lame a via Pian di Botine. Ma in generale in vari punti del territorio regionale si sono registrati allarmi lungo i fiumi, in corrispondenza delle dighe, per il livello delle acque, e lungo gli argini per possibili smottamenti. Sotto osservazione anche Astrone, Chiani, Paglia, Nestore, Tresa e Sovara. In località Pietramara a Passignano è stata resa impercorribile una strada mentre a Colonnetta, nel comune di Panicale, è stata lesionata la rete idrica. A Città della Pieve chiusa la strada tra Fabro e Ponticelli per l’esondazione del Lastrone. Nell’Altotevere allagamenti in una casa di Citerna e nel canile comunale di San Pietro a Monte.

Riunione in Prefettura a Perugia

Nel pomeriggio di lunedì si è tenuta in Prefettura a Perugia una riunione alla quale hanno preso parte rappresentanti della Protezione Civile regionale, delle forze di Polizia, dei vigili del fuoco e del Comune di Perugia. Nel corso della riunione è stato svolto un attento e approfondito esame della situazione del territorio e dei principali fiumi e laghi, in considerazione delle copiose precipitazioni a carattere temporalesco che, da alcuni giorni, stanno interessando anche la provincia di Perugia. In particolare, è stata effettuata una puntuale ricognizione che ha riguardato sia le condizioni di sicurezza, sotto il profilo idrogeologico, del territorio, sia i corsi d’acqua ed i grandi invasi (dighe e laghi). Maggiormente colpite dagli eventi atmosferici sono risultate le zone di Perugia, di Città di Castello, di Umbertide e di Spoleto. Complessivamente, i vigili del fuoco, al fine di far fronte alle numerose richieste di assistenza pervenute, hanno effettuato oltre 350 interventi. Allo stato, tuttavia, non si rilevano problematiche di rilievo, non destando al momento preoccupazione la portata dei fiumi e dei grandi invasi, che vengono comunque costantemente monitorati. Non si registrano, inoltre, criticità con riferimento alla circolazione stradale e a movimenti franosi. Sono stati, infine, assicurati i necessari raccordi funzionali ed operativi tra le diverse strutture e componenti del sistema di protezione civile, al fine di seguire costantemente l’evolversi della situazione nei prossimi giorni.

Problemi ad Otricoli

Esondato il torrente Aia nell’area di Otricoli, con invasione di corsie autostradali dell’A1 – chiuse in via temporanea – e la zona industriale, dove le aziende hanno registrato 30 centimetri d’acqua: ne danno notizia il Consorzio di bonifica Tevere-Nera e l’amministrazione comunale: «Molte delle attività economiche sono ancora al lavoro per rimuovere fango e detriti, mentre i mezzi del Consorzio – la nota della Provincia – stanno operando per ripulire gli argini del corso d’acqua da alberature e rami portati dalla piena. Siamo intervenuti tempestivamente – le parole del presidente Manni – in accordo con l’amministrazione comunale per ripristinare in tempi rapidi le normali condizioni di sicurezza dell’alveo dell’Aia con lavori di bonifica delle sponde, regimazione delle acque e risagomatura degli argini; squadre di vigili del fuoco e protezione civile locale hanno lavorato due giorni per eliminare gli effetti delle piogge e rimuovere fango e detriti». Il sindaco Liberati sottolinea che «il territorio è stato colpito da una vera e propria bomba d’acqua; oltre ai problemi all’area industriale abbiamo registrato un numero record di frane e smottamenti che in poche ore sono stati quattro volte più numerosi della media annuale, con circa 20 situazioni da affrontare. Alcuni di questi movimenti franosi sono arrivati a ridosso delle case, ci sono ancora strade sterrate che devono essere bonificate e parcheggi da liberare dal fango. Uno di questi, a ridosso del centro storico, presenta un tratto di una quindicina di metri abbassatosi di 40 centimetri». «Le attività – riprende Manni – del Consorzio stanno andando avanti da un paio di giorni e dureranno ancora per questa settimana. Stiamo operando anche in altre zone del territorio provinciale soprattutto a Montecchio dove, in coordinamento con il Comune, i tecnici del Consorzio stanno ultimando i monitoraggi e i sopralluoghi nelle vicinanze dei corsi d’acqua principali al fine di individuare gli interventi più adeguati per la messa in sicurezza delle aree interessate dopo le forti piogge».

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