Umbria, Cgil non molla: via i dirigenti ‘anziani’

Terni, Romanelli: «Su Walter Ganapini (Arpa) e Mauro Agostini (Sviluppumbria), la penso come il segretario regionale Sgalla. La legge deve essere rispettata»

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di M.T.

Walter Ganapini

La questione esiste. Il silenzio, rotto solo da una nota di Arpa Umbria – che non smentiva quanto scritto da umbriaOn – sul raggiungimento dell’eta pensionabile da parte del direttore generale Walter Ganapini, non serve a molto.

Mauro Agostini

Sviluppumbria Tanto più che, se Ganapini la fatidica ‘soglia’ dei 66 anni e 7 mesi l’ha già superata, c’è chi lo segue – quasi – a ruota. Il direttore generale di Sviluppumbria, Mauro Agostini, diventerà infatti ufficialmente ‘anziano’ il 28 settembre, quando pure lui raggiungerà gli anni e i mesi che, secondo la legge, dovrebbero portare al suo collocamento in pensione.

Vincenzo Sgalla

Legge e contratti Solo che tutti e due – Ganapini e Agostini – sono legati ad Arpa Umbria e Sviluppumbria da contratti che scadranno tra un bel po’ di tempo e, quindi, vorrebbero fare le classiche orecchie da mercante, come pure gli enti interessati e, soprattutto, la Regione dell’Umbria.

Attilio Romanelli

La Cgil non molla Sulla vicenda c’era stata, nei giorni scorsi, una presa di posizione chiara da parte del del segretario regionale della Cgil, Vincenzo Sgalla – «Ganapini lasci» – e pare proprio che il sindacato non abbia intenzione di lasciar correre, visto che adesso si registra anche l’intervento di Attilio Romanelli, segretario ternano dell’organizzazione.

«Le leggi si rispettano» Romanelli va giù deciso: «Mai come in questo caso – dice – mi ritrovo perfettamente in quanto detto da Sgalla. Non c’è assolutamente nulla di personale nei confronti di persone che hanno raggiunto, o raggiungeranno a breve, un’età che, secondo la legge, è quella per essere poste in pensione. Solo che secondo me, ma spero non solo secondo me, le leggi vanno semplicemente rispettate e, quindi, a 66 anni e 7 mesi si lascia l’incarico e ci si riposa».

La sede dell’Arpa a Terni

Assetti da rivedere Però c’è chi sospetta che ci sia dell’altro: «E allora – taglia corto Romanelli – sgombriamo il campo da possibili equivoci o letture dietrologicamente interessate. Che la Cgil voglia discutere il modello organizzativo che gli attuali vertici di Arpa Umbria hanno immaginato, non è una novità delle ultime ore. A nostro avviso, e lo diciamo da tempo, questo modello e questa ‘centralizzazione’ su Perugia, penalizza Terni, cioè l’area dell’Umbria che, invece, dovrebbe poter contare su un’attenzione maggiore da parte di chi si occupa di tenere sotto controllo l’ambiente».

La discarica (Foto di Claudio Pace)

Papigno Come pure non è una novità e Romanelli lo rimarca, che «come Cgil riteniamo non più accettabili i ritardi relativi alle bonifiche (penso a quella del Sin e della discarica di Papigno) per le quali, e Arpa non mi pare sia estranea, esistono delle notevoli dotazioni di fondi che non sono state utilizzate. Collegare questo, però, a ipotetici attacchi personali, mi pare francamente un esercizio impegnativo e rischioso per chi lo volesse fare».

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