Umbria, cosa resta dell’aeroporto?

Cancellati anche i voli per Sicilia e Sardegna, Squarta chiede commissione d’inchiesta. Leonelli, Pd: «Sono bucce di banana»

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Che cosa resta dell’aeroporto di Perugia? Finite le conferenze stampa in ‘pompa magna’, gli annunci trionfali e poi, prontamente, disattesi, il veleno dei botta e risposta tra i vertici di Sase e alcuni esponenti politici locali, ora lo scalo umbro, dopo aver perso i voli per Bucarest e Barcellona e la cancellazione di quello per Roma Fiumicino, perde anche i voli per Olbia e Cagliari.

Cancellati altri voli Da tempo ormai, sul sito di Aliblue, non sono più disponibili i biglietti per Roma. Pochi i tagliandi venduti per una destinazione, la capitale, più facilmente raggiungibile in auto o in pullman. La nuova tegola, però, colpisce gli umbri che volevano andare in Sicilia e in Sardegna oltre che i turisti che dalle isole sarebbero stati intenzionati a trascorrere qualche giorno di vacanza nel cuore verde d’Italia.

Tutela legale Sase, l’azienda che gestisce lo scalo umbro, però, non ne sapeva nulla. «Se tale circostanza dovesse essere confermata – si legge in una nota diramata dall’ufficio stampa – declinando ogni responsabilità l’azienda si riserva di promuovere ogni azione a tutela della propria immagine nonché per ogni altro tipo di danno patito in seguito alla unilaterale iniziativa assunta dalla compagnia aerea».

Passeggeri Voli cancellati, dunque, nonostante ci fossero 19 prenotazioni già assegnate e a cui Sase garantisce assistenza legale in caso di risarcimenti o rimborsi. «Sase spa, pur ribadendo la propria totale estraneità in merito all’accaduto, metterà a disposizione dei passeggeri tutta l’assistenza legale necessaria a supportare eventuali azioni risarcitorie da parte dei singoli non solo finalizzate al rimborso delle somme corrisposte per l’acquisto dei biglietti di viaggio, ma anche per ogni eventuale ulteriore danno patito in ragione dell’accaduto».

Bucce di banana Per l’estate umbra, dunque, al momento, si potrà partire da Perugia solo per raggiungere Francoforte, Londra, Bruxelles e Catania con Ryanair, oppure Tirana con Albawings – BluExpress. Reduce da un duro scambio d’accuse con il presidente dell’aeroporto, a tornare alla carica è il consigliere regionale del Pd Giacomo Leonelli che parla di ‘bucce di banana’. «Tenuto conto che la società di gestione dell’aeroporto è partecipata in modo significativo dalla Regione attraverso Sviluppumbria, non capisco cosa si attenda ad informare l’assemblea legislativa sulla situazione, assumendo conseguentemente decisioni drastiche. L’aeroporto è un patrimonio del nostro territorio, chi vuole bene all’Umbria sa che la crescita della nostra regione è possibile solo rafforzando un sistema economico e turistico integrato. Non possiamo scivolare su queste bucce di banana in questa competizione globale».

Commissione d’inchiesta «Non ce lo possiamo permettere! – conclude Leonelli – e chi pensa di gestire una realtà complessa come lo scalo aeroportuale umbro come fosse un bene privato ad appannaggio solo di qualche socio, sempre privato, è davvero fuori strada». Di notizia grave e assurda parla invece il consigliere Marco Squarta che assicura: «nelle prossime ore accelererò le pratiche per depositare la richiesta dell’istituzione di una commissione di inchiesta perché vogliamo fare luce piena su come viene gestito l’aeroporto, con riferimento sia ai vertici della Sase che a Sviluppumbria, ossia la società partecipata della Regione che detiene una quota importante all’interno di Sase».

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