Umbria, ‘differenziata’: superato il 65%

L’assessore regionale all’ambiente Fernanda Cecchini: «Risultati positivi che dimostrano che stiamo operando bene»

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«In Umbria continua la crescita costante della raccolta differenziata dei rifiuti: nel primo semestre 2019 è stato superato l’obiettivo fissato dalla legge nazionale, pari al 65%. Nell’arco di dieci anni, grazie all’applicazione del Piano regionale dei rifiuti e a una politica sempre più esigente e attenta all’istanza ambientale in un’ottica di economia circolare con diverse misure urgenti stabilite dalla giunta regionale per accelerare l’incremento della raccolta differenziata, la percentuale è più che raddoppiata, passando dal 31,3% del 2009 al 65,5%, il valore medio raggiunto da gennaio a giugno di quest’anno». Lo afferma l’assessore regionale all’ambiente, Fernanda Cecchini, rendendo noti i risultati del monitoraggio semestrale sull’andamento della raccolta differenziata in Umbria contenuti nella relazione predisposta dal competente servizio regionale.

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Il superamento dell’obiettivo

«Risultati positivi – sottolinea – che dimostrano che stiamo operando bene e che devono motivare ancora più lo sforzo a cui amministrazioni, gestori e cittadini sono chiamati per la gestione di un settore strategico quale quello dei rifiuti, poiché occorre accelerare ancora per raggiungere su scala regionale l’obiettivo del 72,3% di raccolta differenziata che la Regione ha stabilito per il 2018. È la prima volta che si assiste al superamento dell’obiettivo di raccolta differenziata fissato dalla legge nazionale per un lungo intervallo di tempo, cinque mesi consecutivi da febbraio a giugno, e si può ipotizzare che a dicembre 2019 si raggiunga un valore percentuale prossimo al 68%, con una media annua superiore al 66%, avvicinandoci alle più virtuose regioni d’Italia».

I dati

Ad oggi, confrontando il dato semestrale con gli ultimi dati annuali certificati al 2017, rileva Fernanda Cecchini, «l’Umbria con il 65,5% mostra una performance migliore del dato nazionale (55,5%), e del dato del centro Italia (51,8%), ma ancora inferiore, seppure prossima, al dato del 66,2% del nord Italia. Alla crescita della raccolta differenziata si aggiungono due effetti combinati fondamentali per la migliore gestione ambientale dei rifiuti: nel periodo 2009-2018 si è ridotta del 16% la produzione dei rifiuti, scesa da 540 mila tonnellate del 2009 a 460 mila tonnellate nel 2018, e il conferimento in discarica si è più che dimezzato, -57%, riducendosi di ulteriori 4 punti percentuali rispetto al 2017, passando da 455.988 tonnellate a 196.244 tonnellate».

I 92 comuni umbri

Nella relazione sull’andamento della raccolta differenziata nel primo semestre 2019, analizzando i risultati nei 92 comuni umbri, si evidenzia che «la metà ha raggiunto l’obiettivo del 65% e, di questi 42, ben 16 hanno superato il target del 72,3% che costituisce l’obiettivo regionale per il 2018. Solamente 18 comuni hanno percentuali di raccolta differenziata inferiori o uguali al 50%». Fra i comuni più popolosi, da rimarcare che nel 2019 il superamento del 72,3% viene raggiunto da Assisi, con il 74,8% di raccolta differenziata. Terni e Narni stabilizzano le loro performance che si mantengono superiori al 72,3%, mentre si assiste a un arretramento di Amelia (dal 70,5% al 69,5%) e all’invarianza di Orvieto (68,4%). Spoleto passa dal 47,8& al 55,9%, con una crescita di circa 8 punti percentuali «a dimostrazione che la riorganizzazione del servizio, da più anni invocata, ha iniziato il suo percorso e da subito ha mostrato buoni risultati». A Perugia la raccolta differenziata cresce di ben 6 punti percentuali toccando un valore medio semestrale pari al 70,7% (dati 2017 e 2018: 62,2% e 64,4%). Si prevede che l’ampliamento ulteriore del modello di raccolta ‘porta a porta’ potrà far raggiungere, e anche superare, il target regionale del 72,3%. Bastia Umbra cresce ulteriormente e, con il 71%, si avvicina al target regionale. Corciano cresce di 2 punti percentuali, dopo un periodo di stasi, con picchi anche di 4 punti, mentre i comuni lacustri non mostrano modifiche significative del loro trend storico, evidenziando ancora una volta la necessità di rivedere il modello organizzativo della raccolta differenziata. Città di Castello tende al valore target del 65% con una crescita di ben 5,6 punti percentuali rispetto al 2018; non si assiste a crescite analoghe per i comuni di Gualdo Tadino (sostanziale costanza: dal 67,2% al 66,9%), Gubbio (dal 53,5% al 53%) ed Umbertide (che rimane stazionario sul valore pari al 69%). Si evidenzia una crescita limitata per Foligno che passa dal 61,7% al 63%. Per quanto riguarda i comuni con popolazione inferiore a 10 mila abitanti, «non si assiste – conclude l’assessore – a variazioni notevoli rispetto al 2018. Il dato più interessante è la crescita di circa il 50% dei comuni che superano il target nazionale, che salgono da 24 a 35 comuni».

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