Umbria, disabilità: «Servono più risorse»

L’assessore regionale Barberini fa il punto e ‘striglia’ il governo sulle persone non auto sufficienti: «Regione ha stanziato 4 milioni, ma occorrono più azioni e attenzione»

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«Invece di giocare a Risiko per assegnare ruoli di responsabilità e di continuare a fare promesse elettorali, si occupi dei bisogni concreti delle persone. Su disabilità e non autosufficienza è necessaria maggiore attenzione, occorrono più risorse e azioni più veloci e certe da parte dello Stato per dare risposte adeguate a chi soffre». L’appello lo lancia l’assessore regionale alla salute Luca Barberini ed è legato ai fondi per la non autosufficienza.

Quattro milioni Barberini nel chiedere un intervento al governo ricorda che «la Regione Umbria ha stanziato 4 milioni di euro, per l’anno in corso, da destinare ai distretti sanitari e ai Comuni per interventi e servizi a supporto delle persone non autosufficienti, in particolare nell’ambito della domiciliarità. C’è grande attenzione delle istituzioni regionali a favore delle persone più fragili, in un quadro sempre più complesso: aumentano i bisogni e al livello statale non sono state ancora quantificate le risorse 2018 per le politiche sociali e per il Fondo nazionale per la non autosufficienza, generando grande incertezza nella programmazione degli interventi, a discapito di tante persone e famiglie che soffrono».

Il sunto L’assessore alla salute evidenzia che in «particolare 2 milioni di euro sono stati assegnati alle due Usl, con vincolo di destinazione ai distretti sanitari per interventi sociali e sociosanitari. Altri 2 milioni sono stati invece attribuiti ai Comuni capofila delle dodici zone sociali del territorio regionale, di cui l’80% per sostenere la permanenza nel proprio domicilio di persone non autosufficienti e il restante 20% per progetti innovativi per la vita indipendente di persone con disabilità. Tra le diverse azioni, sono previsti interventi per anziani e minori non autosufficienti, attraverso prestazioni infermieristiche e riabilitative domiciliari, attività in strutture educative e socioriabilitative diurne, assegni di sollievo per categorie particolari, contributi economici per familiari che prestano assistenza. Tali risorse rientrano nel bilancio regionale, nell’ambito del Prina (Piano regionale per la non autosufficienza) e verranno ripartite in maniera proporzionale tra le varie Zone sociali, secondo la popolazione residente e l’incidenza dei casi di invalidità riconosciuti. Le modalità di utilizzo e la tipologia delle attività previste sono state partecipate con le sigle sindacali, che hanno apprezzato non solo questo intervento, finanziato con fondi regionali, ma anche le tante iniziative messe in campo dalla Regione con risorse europee per dare risposte nel settore della non autosufficienza, della disabilità e del welfare».

L’attesa Infine Barberini sottolinea che «i 4 milioni di euro stanziati confermano l’impegno della Regione Umbria per le gravi disabilità e la non autosufficienza, che è stato ulteriormente rafforzato nel 2018 con la decisione di utilizzare anche risorse europee per interventi in questo ambito, con un investimento complessivo già arrivato nel 2017 a oltre 84 milioni di euro a sostegno di chi è più fragile. Tutto questo mentre il governo nazionale, a quanto pare anche per una sorta di conflitto di competenze tra ministero delle Politiche sociali e il nuovo ministero della disabilità, non ha ancora stabilito quanto destinare al fondo nazionale per la non autosufficienza, né tantomeno le risorse da assegnare alle singole Regioni, mettendo in difficoltà enti regionali e locali che non riescono a programmare azioni e interventi e, soprattutto, tante persone e famiglie interessate da queste problematiche».

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