Umbria giallo-rossa ma ‘civica’: «Si può fare»

Di Maio – che sogna Cucinelli – apre ad un progetto con i partiti in secondo piano. Zingaretti concorde. Ma il tempo stringe. E Fora rischia di rimanere col cerino

Condividi questo articolo su

Il nome, ovviamente, non viene mai fatto. Ma, oltre a dettare condizioni stringenti e chiare al Partito Democratico, la lettera inviata dal ministro degli esteri e leader del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, alla direttrice de La Nazione Agnese Pini, e pubblicata domenica. contiene – ci pare evidente – un appello. Anche e soprattutto a quel Brunello Cucinelli che, dopo l’ultimo incontro di giovedì con lo stesso Di Maio a Solomeo, ha dato una prima risposta negativa: «Grazie ma non intendo candidarmi alle prossime elezioni regionali dell’Umbria».

CHI È BRUNELLO CUCINELLI

Carta bianca

Ma il concetto di ‘giunta civica’ usato da Di Maio nella lettera, dice molto su quella che è la disponibilità verso l’eventuale passo avanti del Re del cachemire: da parte de M5s, avrà carta bianca e potrà contare – a prescindere dalla squadra che lo stesso Cucinelli sceglierà – sul sostegno incondizionati dei pentastellati in consiglio regionale. È il by-pass di Di Maio alle alleanze, alle coalizioni Pd-M5s-altri. La figura (di Cucinelli, ma chi può dire che non ci sia un’alternativa già immaginata?) è quella di un ‘presidente civico’ – come scrive Di Maio – che ciascun partito/movimento interessato potrà sostenere con una propria lista autonoma ma sulla base di un programma comune e condiviso. «Senza pretendere nulla sulla composizione della giunta e sulle dinamiche del governo regionale».

Corsa contro il tempo

Diciamolo: non appare facile. Che Cucinelli ci ripensi. Che le alternative immaginate all’ ‘Obama umbro’ si rendano da subito disponibili. Che il Pd ‘digerisca’ appieno, al termine dei propri percorsi interni spesso accidentati. E non è facile anche e soprattutto perché il tempo è pochissimo. Ma per Di Maio, che nella lettera loda senza mezzi termini anche l’operato di Andrea Liberati in questi anni di rappresentanza in consiglio regionale, «non sembra sia ben chiara la gravità del momento che sta attraversando questa regione» e soprattutto «è tempo di volare alto e d’iniziare a progettare il futuro fuori dagli schemi». Andando oltre ogni parallelismo con il governo giallo-rosso che è al 100% politico.

Zingaretti: «Si può fare»

Nel centrosinistra, dal segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti al ministro Dario Franceschini, dal commissario Dem per l’Umbria, Walter Verini, a Leu – il ministro Roberto Speranza – e Sinistra Italiana (Fratoianni) è un coro di «si può fare». L’apertura ufficiale di Di Maio era attesa e, pur nelle difficoltà oggettive, potrebbe spingere alla realizzazione di un’alternativa ‘civica’ alla candidatura di Donatella Tesei. Così Zingaretti: «Anche in Umbria – riporta La Repubblica – il confronto può andare avanti. Ci sono tutte le condizioni per un processo nuovo che valorizzi la qualità e metta al centro il lavoro, la sostenibilità e il bene dei cittadini umbri». Nel pomeriggio Pd in conclave a Perugia.

Paparelli: «Ora ci sono le condizioni»

Così il presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli (Pd), via social: «La proposta di un patto civico per le regionali in Umbria del 27 ottobre, lanciata dal ministro Luigi Di Maio, dove le forze politiche del territorio corrono ‘con il proprio simbolo in sostegno di un presidente civico e con un programma comune, senza rivendicare incarichi nella futura giunta’, è quello che stiamo cercando di fare da tempo aprendo nella nostra regione e nel Partito Democratico dell’Umbria una nuova fase politica. In diversi ci abbiamo provato prima con il congresso regionale e poi con quello nazionale. Ora ci sono le condizioni per dare corpo a questo progetto».

E Fora rischia di rimanere col cerino

Fora intanto continua a comportarsi come se la sua candidatura a presidente non fosse in discussione: «È oramai evidente a tutti che siamo davanti a uno snodo fondamentale per il futuro della nostra regione e che tutta Italia guarderà ciò che saremo in grado di offrire alla nostra gente: condivido sin dal primo giorno di campagna elettorale, che sia necessario offrire ai cittadini umbri una squadra di governo che sia allo stesso tempo espressione di capacità e rinnovamento. L’Umbria – ha scritto Fora su Facebook – è terra di pace, fraternità, accoglienza. È importante crocevia di culture, volontariato, passione civica che in passato ha portato innovazione, attenzione agli ultimi e alla custodia del creato».

Le altre reazioni

Per il sindaco di Parrano, Valentino Filippetti (Pd), «la proposta di Di Maio per una giunta civica alla Regione Umbria è una cosa seria. Spero che non venga liquidata con la solita sufficienza dal gruppo dirigente del Pd. Capisco il peso dei giudizi, spesso sferzanti, che Pd e 5 Stelle si sono scambiati nel passato. Ma qui è in gioco il futuro dell’Umbria. Non si tratta di varare sante alleanze contro qualcuno ma di mettere a disposizione della comunità regionale una classe dirigente all’altezza dei tempi e delle sfide che abbiamo davanti». Concorde anche ‘Europa Verde’ attraverso i commissari umbri Francesco Alemanni e Gianfranco Mascia: «Alla fine siamo contenti che anche Di Maio si sia convinto che solo un progetto democratico civico ed ecologista possa battere Salvini e i sovranisti. Ma la cosa importante è che lo si faccia con le idee e non per contrarietà. È il grande lavoro che Umbria Civica, Verde e Sociale sta facendo da mesi che sta dando i suoi frutti». Il candidato alla presidenza della Regione, Claudio Ricci: «Osservo, dopo annunci di possibili accordi e conseguenti repliche, molta agitazione, nazionale, per le sorti dell’Umbria. Non entro nelle ‘dicotomie’ difficili anche da sintetizzare. Vedo, sentendo i commenti delle persone ‘in piazza’ anche sui social network, che molti sono disorientati perché si parla poco dei problemi dell’Umbria e sembra, ormai, una elezione nazionale mentre, invece, si elegge il presidente della giunta e il consiglio regionale dell’Umbria.

Sinistra per l’Umbria

‘Sinistra per l’Umbria del futuro’ accoglie favorevolmente la presa di posizione di Di Maio: «Il tempo è ormai limitato ma è ancora possibile una sintesi inclusiva, competitiva e vincente. È evidente che siamo ad una svolta per la nostra regione, per evitare la deriva verso una destra regressiva, antidemocratica e contraria ai valori della nostra Costituzione. Pertanto, chiediamo a tutti i soggetti politici e civici che non si sono rassegnati alla vittoria della Lega, di contribuire positivamente a invertire le previsioni elettorali e a contribuire a una nuova fase per l’Umbria, che vuole lasciarsi alle spalle anni di declino economico e sociale».

Zaffini (FdI): «Alleanza, ultimo disperato tentativo»

Sul fronte opposto, il segretario di Fratelli d’Italia in Umbria – e parlamentare – Francesco Zaffini commenta così l’ipotesi: «Ben venga anche in Umbria l’alleanza tra il Movimento 5 stelle e il Partito Democratico. Di Maio prova a imporre le regole confessando allo stesso tempo di non essere pronto a governare l’Umbria ma Verini, rispondendo che l’intesa si può praticare, sottostando alle condizioni dettate dal M5s, fa quasi tenerezza. Entrambi dovranno fare i conti dentro i rispettivi partiti dove non tutti staranno facendo i salti di gioia. Le elezioni si vincono con i voti ma d’altronde l’alleanza col M5s rappresenta per il Partito Democratico l’unico disperato tentativo di provare a non perdere in maniera umiliante l’Umbria alle regionali di ottobre. Lascia in ogni modo interdetti il livello di improvvisazione e di spregiudicatezza dei nostri rivali. L’elettore può però tirare un sospiro di sollievo – dice Zaffini – perché così viene fatta chiarezza su un accordo meticcio che cancella con un colpo di teatro anni di contrapposizioni».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli