Umbria, il terremoto ‘inchioda’ i musei

Il numero dei visitatori, nei primi sei mesi del 2017 in Italia, è in netta crescita. Ma nelle regioni colpite dal sisma i numeri dicono altro

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Oltre 23 milioni e 200 mila visitatori per un incasso di 88 milioni e 700 mila euro: i primi sono cresciuti del 7,3% e i secondi del 17,2% rispetto allo stesso periodo del 2016. I dati relativi ai primi sei mesi del 2017, per i musei italiani (che includono anche monumenti e siti archeologici), sono decisamente positivi. Ma non tutte le regioni hanno registrato lo stesso trend.

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Chi va bene Gli ingressi, nel confronto 2016-2017, sono cresciuti di 2 milioni. Sorride il ministro Dario Franceschini, con il podio costituito sempre dal Lazio (+2,23% di visitatori e +14,7% di incassi) ed a seguire Campania e Toscana. Fra le regioni che hnno fatto registrare i maggiori incrementi di ingressi ci sono la Liguria (+33,5%), il Veneto (+26,8%)e il Friuli Venezia Giulia (+23,35%).

E chi arretra Sorridono meno, invece, le regioni più colpite dai terremoti del centro Italia: il dato peggiore riguarda proprio l’Umbria che ha visto scendere del 18,3% il numero dei visitatori fra i primi sei mesi del 2016 e lo stesso periodo del 2017. Male anche le Marche (-16,6%) e l’Abruzzo (-15,6%). Ma meno biglietti significa non solo meno incassi, ma anche meno ‘indotto’ sotto forma di strutture ricettive, negozi, servizi e tutto ciò che, sul fronte turistico, sostiene un’economia regionale.

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