Umbria Jazz in Cina: «Un evento da record»

A ottobre un festival a Changsha: attesi 7 milioni di spettatori. A luglio due giorni di jazz a Wulong. Nel fine settimana jazzisti cinesi a Perugia

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Se trecentomila persone vi sembrano tante (sono quelle che, più o meno, arrivano a Perugia nei dieci giorni di Umbria Jazz) provate a immaginare quanti sono 7 milioni di spettatori. Sono quelli che, la prima settimana di ottobre, confluiranno nella città cinese di Changsha, nella regione dell’Hunan, per il «Top Italian Jazz».

Una città in musica I rappresentanti del festival cinese sono in questi giorni a Perugia per studiare Umbria Jazz. Martedì mattina hanno presentato la manifestazione con il direttore artistico Carlo Pagnotta, a cui, ancora una volta, sono arrivati complimenti graditi e inattesi per l’anima musicale che si respira nel capoluogo in questi giorni: «Straordinario vedere una città invasa dalla musica – ha detto Kai Liu, general manager di HB Town Changsha, durante la conferenza – proveremo a fare la stessa cosa in Cina, dove vogliamo promuovere non solo il Jazz, ma, in generale, la cultura italiana».

LE PRIME NOTE DI UMBRIA JAZZ

Un po’ di Italia in Cina Al festival jazz voleranno diversi protagonisti della versione italiana: ovviamente i FunkOff, ormai da 15 anni emblema di Umbria Jazz, poi il quartetto di Fabrizio Bosso, Karima, Allan Harris e Sammy Miller and The Congregation. A Changsha faranno le cose in grande. Del resto ci sono abituati: lì sta nascendo il grattacielo più grande del mondo. E un quartiere, in via di costruzione, sarà realizzato con un’architettura ispirata in tutto e per tutto alla città di Assisi. In un altro quartiere sarà replicata la città di Venezia. A poca distanza, ci sono le maestose montagne che si vedono nel film ‘Avatar’ di James Cameron.

Carlo Pagnotta presenta UJ China

I complimenti e le polemiche «Una cosa incredibile», commenta Pagnotta, eccitato all’idea di vedere il ‘suo’ festival al confronto con la platea cinese: «Vedremo come andranno le cose anche dal punto di vista della gestione degli spettatori, di certo – ammette col sorriso – lì sono più disciplinati di noi». Impossibile non tornare sulle polemiche per i controlli ai varchi: «Lo ripeto – dice – noi non possiamo pagare per le inefficienze di Torino. Certo, non discuto le decisioni di Prefettura e Questura, che hanno recepito input da Roma, ma certe modalità mi sembrano assurde. Con piazza IV novembre semivuota, non si può bloccare la gente su corso Vannucci dove, con le code e i tavolini dei bar, si crea davvero una situazione di pericolo. Nemmeno io saprei come gestirla, non è il mio lavoro, ma da fruitore analizzo ciò che vedo e mi sembra un po’ eccessivo».

L’INTERVISTA A CARLO PAGNOTTA – VIDEO

Le lacrime di Giuliano Sangiorgi Poi, a telecamere spente, risponde anche ai tanti che, soprattutto sui social, hanno storto il naso per la presenza di tanti artisti pop alla serata per Tenco, al Santa Giuliana: «Non ci faccio caso, ci sono abituato, basta vedere cosa mi hanno detto per Mika. Il punto, che molti non capiscono, è che le contaminazioni ormai ci sono in tutti i festival. E poi gli artisti si sono presentati con una umiltà ed un rispetto che mi hanno addirittura sorpreso. Basti pensare alle parole di Gaetano Curreri, che non smette di elogiare Perugia e Umbria Jazz, o alle lacrime di Giuliano Sangiorgi, che con i Negramaro è abituato a palchi importanti, agli stadi, eppure in camerino si è commosso per quell’emozione».

TRIBUTO A TENCO, UN ESTRATTO DEL CONCERTO – VIDEO

Anticipazione a fine luglio Contaminazioni ci saranno anche in Cina. Prima del festival vero e proprio, a fine luglio ci sarà un’anticipazione: una finestra jazz all’interno di un più ampio festival musicale. Teatro dell’evento la città di Wulong (35 milioni di abitanti nel distretto di Chongqing), dove il 28 e il 29 luglio di esibiranno i Funk Off e i Sousaphonix di Mauro Ottolini. Un rapporto recente ma già stretto quello fra la Cina e Umbria Jazz. Lo scorso anno un appuntamento simile fu organizzato a Chengdu. «Il jazz è famoso in tutto il mondo perché non dovrebbe esserlo anche in Cina?», ha detto Pagnotta, che poi ha ringraziato le istituzioni per il lavoro di tessitura dei rapporti («La Regione ha fatto un lavoro importante») e per il riconoscimento del Parlamento a Umbria Jazz «finalmente, dopo 40 anni se ne sono accorti»).

China Day alla Stranieri Intanto, venerdì mattina, ci sarà una piccola anticipazione musicale di jazz in salsa cinese all’università per Stranieri, dove si esibirà un gruppo di musicisti jazz provenienti da Shanghai: una piccola anticipazione di ciò che faranno vedere (e sentire) poi nel weekend finale sul palco di piazza IV Novembre. La presentazione di venerdì mattina servirà anche per un confronto sul senso culturale della progressiva crescita di audience della musica Jazz in Cina. Oltre al rettore Paciullo ci saranno Marco Molendini (UJ), Luca Ferrucci (Adisu), l’onorevole Marina Sereni, l’assessora Fernanda Cecchini e Dario Cecchini, leader dei Funk Off.

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