Umbria Jazz: «Nel 2017 in Cina e Brasile»

Perugia, presentato il programma della grande kermesse musicale: «Promuovere il jazz italiano ed il territorio per cercare di recuperare i danni, anche a livello turistico, lasciati dal terremoto»

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di E.M.

Non sarà un ‘Umbria Jazz’ come gli altri. L’edizione 2017 del festival della musica jazz, che si terrà a Perugia dal 7 al 16 luglio – presentata lunedì mattina a palazzo Donini – si carica di una serie di significati particolari. Primo tra tutti, il ruolo di ‘vetrina’ del turismo in Umbria, che più che mai le viene affidato in questo momento di crisi per gli effetti indiretti del sisma sull’economia della regione. Poi perché il 2017 è l’anno in cui alla manifestazione potrebbe essere riconosciuto lo status di ‘manifestazione di interesse nazionale’ con legge del parlamento, mentre sono in corso i lavori per portare il festival, per la prima volta, in Cina e in Brasile.

PARLANO CATIUSCIA MARINI E CARLO PAGNOTTA – IL VIDEO

‘Sistema Umbria Jazz’ «Stiamo passando da essere un festival ad essere un vero e proprio sistema», ha affermato il vice presidente Stefano Mazzoni, che ha fatto le veci del presidente di Umbria Jazz Renzo Arbore, intervenuto comunque in conferenza stampa tramite video messaggio. «Prima Umbria Jazz Winter ad Orvieto – ha spiegato – poi, il ritorno a Terni per l’edizione numero zero di Primavera; infine, il concerto di beneficienza di Pat Metheny, ad Assisi il 4 maggio, preceduto dalla celebrazione dell’International Jazz Day il 30 Aprile». Il cuore di tutto il cartellone annuale, però, rimane proprio l’evento perugino che, in linea con le ultime edizioni, prevede una serie di eventi di grande richiamo (dal rock al jazz) all’arenea Santa Giuliana, spettacoli gratuiti a tutte le ore e concerti più specialistici al teatro Morlacchi e, quest’anno, anche alla Galleria nazionale dell’Umbria.

Internazionale Se tra estate e autunno si terranno probabilmente due grandi appuntamenti in Cina e in Brasile – per i quali fervono i preparativi in sinergia con la Regione – anche l’edizione di Umbria Jazz di questa estate si prepara ad essere una delle più internazionali in assoluto. Anche se, come ha sottolineato il direttore artistico Carlo Pagnotta, Umbria Jazz è già l’unica manifestazione jazz ad aver toccato i 5 continenti. «Solo considerando i leader delle varie band – ha spiegato Mazzoni  abbiamo artisti che vengono da Italia, Usa, Brasile, Cuba, Giappone, Colombia, Benin, Germania, Inghilterra, Polonia, Canada, Cile, Israele, Francia, Scozia, Austria, Malesia, Corea, Honduras, Turchia, Malesia, Repubblica Ceca. Importante sottolineare anche che per la prima volta arriva a Perugia una band interamente cinese, in rappresentanza di un festival jazz che si svolge a Shangai».

Collaborazione nel post sisma La conferenza stampa di presentazione per la prima volta si è tenuta a palazzo Donini, sede della giunta regionale. Un segno, probabilmente, di una collaborazione particolare tra l regione Umbria e la manifestazione che, come ha sottolineato la presidente Catiuscia Marini, ha dato una grossa mano nella gestione dell’emergenza dopo il sisma. «Ringrazio Umbria Jazz perché ci è stata accanto dopo il 24 agosto nella raccolta fondi e nell’organizzazione di appuntamenti come il concerto fatto ad Assisi 24 maggio – ha detto – ora a Umbria Jazz affidiamo il ritorno a una promozione piena di questa regione, che è in forma e pronta ad accogliere turisti e spettatori».

Norcia Il 2017 è un anno molto complesso per l’impatto indiretto del terremoto sull’economia della regione ma, ha continuato Marini, «il festival principe di questa terra, espressione massima dell’immagine dell’Umbria e dell’Italia all’estero, ci potrà aiutare a raccontare un’Umbria che è fruibile e accessibile nella gran parte del territorio, con i suoi centri storici e le sue strutture». E lo farà a partire dall’anteprima di Umbria Jazz, che si terrà il primo weekend di luglio proprio a Norcia, con la partecipazione di Renzo Arbore e la sua ‘Orchestra italiana’. Un modo, come ha detto Stefano Mazzoni, «per testimoniare ancora una volta come il festival e il suo popolo siano vicini a quelle popolazioni».

Iter legislativo Intanto è in fase di svolgimento, in parlamento, l’iter legislativo per attribuire a Umbria Jazz lo status di ‘manifestazione di interesse nazionale’. Si tratta di una proposta di legge sottoscritta dalla vicepresidente della Camera, l’onorevole umbra Marina Sereni, che punta a modificare una ‘leggina’ che riconosce alcuni grandi festival culturali italiani. «La legge porta la mia prima firma – ha spiegato l’onorevole, presente in sala – ma è stata sottoscritta da tutti i colleghi eletti in questa regione. Ormai il jazz appartiene al patrimonio culturale più ampio del nostro paese e del mondo ed Umbria Jazz ha promosso i nostri musicisti jazz in Italia e nel mondo. Mi aspetto ampio consenso: è giusto che il parlamento riconosca il festival nel novero ristretto delle grandi manifestazioni culturali italiane, a maggior ragione in questo momento, dopo il sisma, in cui Umbria Jazz rappresenta un importante richiamo per il turismo nella regione». La proposta di modifica alla legge, da calendario, dovrebbe arrivare a giugno alla Camera e, qualora fosse approvata, prevedrebbe un contributo statale di un milione di euro all’anno. «Un percorso – ha commentato la presidente Marini – che potrebbe sancire quello che Umbria Jazz si è guadagnato direttamente sul campo».  

Attenzione ai giovani Parallelamente al festival, anche quest’anno si svolgeranno le clinics estive del Berklee di Boston, che offrono agli iscritti – 200 giovani promesse del jazz – oltre alla normale programmazione didattica, anche due master class con un maestro del sax, Steve Wilson, e di batteria, Lewis Nash. Saranno invece circa 250 e non solo dall’Italia, i partecipanti al ‘Conad contest’, riservato alle band emergenti. E sarà coinvolto anche il conservatorio ‘Francesco Morlacchi’ di Perugia, con esibizioni degli studenti dei corsi di jazz all’auditorium del conservatorio e grande spazio a due giovani ma collaudate formazioni: l’orchestra da camera di Perugia e la Umbria Jazz Orchestra.

Carlo Pagnotta

Il cartellone « Qualcuno dirà che quest’anno mancano Lady Gaga e Tony Bennet – ha detto Carlo Pagnotta presentando i principali concerti previsti dal programma –  quando capitano bene, ma quando non capitano, facciamo del jazz di alto livello». Sarà quindi il jazz, in tutte le sue forme, il vero protagonista dell’edizione 2017, con meno concerti presi in prestito da altri generi musicali. Apposite esibizioni saranno dedicate a tre miti del jazz dei quali nel 2017 ricorre il centenario dalla nascita: Ella Fitzgerald, Dizzy Gillespie e Thelonius Monk. Pagnotta, nella presentazione, ha voluto dedicare più spazio ai concerti in programma al teatro Morlacchi e nella sala Podiani della Galleria nazionale dell’Umbria, quelli più appetibili per i ‘veri intenditori’. «Ci saranno Enrico Intra, il pianista Alessandro Lanzoni in duo con Gabriele Evangelista, Paolo Fresu e Uri Caine, il nostro Gabriele Mirabassi, quartetto Linda Oh, Gianni Cazzola, il tributo ad Astor Piazzolla, Francesco Cafiso». Particolarmente degna di nota, anche la partecipazione di due band di sole donne: Ladies, interpreti di un jazz moderno e internazionale, e Shake ‘Em Up Jazz Band, una novità proveniente da New Orleans.

Arena Santa Giuliana Oltre ai concerti gratuiti – tra i quali i veterani Funk Off e il ritorno per il secondo anno di Sandy Miller and the Congregation – al centro del programma ci sono i grandi concerti all’arena Santa Giuliana. «Ci sarà un tributo a Tenco a 50 anni dalla sua scomparsa, con Gino Paoli, Danilo Rea, Giuliano Sangiorgi, Paolo Fresu e Gaetano Curreri – ha detto Pagnotta –i Kraftwerk, pionieri dell’electro; Jamie Cullum, il jazzman britannico più popolare di sempre  e l’ultima sera, per finire alla grande, la serata brasiliana con Stefano Bollani, Egberto Gismonti e Hamilton De Holanda».

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