‘Umbria Jazz Spring’: «Una magia a Terni»

Soddisfazione per l’edizione ‘zero’ che l’anno prossimo si svolgerà dal 27 al 30 aprile: «Non è escluso un concerto per il Primo maggio»

Condividi questo articolo su

di Fra.Tor.

Quello di giovedì mattina, a palazzo Spada, doveva essere un incontro per stilare il bilancio dell’edizione ‘zero’ di Umbria Jazz Spring a Terni, ma già che c’erano – e visto che «l’esperimento è stato di successo» – il direttore artistico Carlo Pagnotta ha colto l’occasione per fare l’annuncio: «L’edizione numero uno si svolgerà dal 27 al 30 aprile 2018».

L’ANNUNCIO DI CARLO PAGNOTTA – IL VIDEO

Pagnotta e Di Girolamo

Risultato soddisfacente A fare le prime valutazioni sull’edizione appena conclusa è stato il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. «In pochissimo tempo – ha detto -, grazie a Carlo Pagnotta, siamo riusciti a costruire il programma di questa edizione ‘zero’. Tre giornate di eventi, alcuni molto partecipati e altri meno, ed è proprio su questo che dovremo fare un’attenta valutazione per la prossima edizione. I risultati sono comunque soddisfacenti, ora abbiamo davanti un intero anno per migliorarci».

Esempio di sistema Questa edizione ‘zero’, per l’assessore alla cultura Tiziana De Angelis, è stata «un esempio di sistema istituzionale che ha avuto una grande risposta da parte della città. Mi sento veramente di ringraziare terni perché ha veramente accolto questa manifestazione con grande entusiasmo». Questo festival «l’ho sentito come una comunanza, una vera integrazione e un vero senso di solidarietà che questa città ha bisogno di ritrovare. Ha riportato la città intorno a noi, alle istituzioni, e credo che Terni abbia bisogno di rivivere un po’ di magia».

L’edizione 2018 È stato il direttore artistico Carlo Pagnotta a fare l’inaspettato annuncio: «Sono autorizzato a dare le date per il prossimo anno, che saranno 27,28,29 e 30 aprile. Tenete presente che il 30 aprile ricade l’International jazz day stabilito dall’Unesco, so che a Terni c’è una sfilata di carri, ma faremo in modo di metterci d’accordo. La giornata del Primo maggio a Roma è caratterizzata da concerti nelle piazze, bé posso, inoltre, annunciare che in quella giornata anche Terni potrebbe avere in suo concerto in piazza con un grande artista». Sul programma per il prossimo anno «c’è molto da lavorare, abbiamo un anno a disposizione, ma vi garantisco che ci metteremo d’impegno». Pagnotta ha poi lanciato una richiesta alle istituzioni: «Sarebbe bello trovare un ‘angolino’ per istituire una specie di borsa di studio da intitolare ad Alberto Provantini a cui è stata dedicata questa edizione ’zero’». Una richiesta accolta piacevolmente dal sindaco Di Girolamo.

Il teatro Verdi Pagnotta ha, poi, voluto aprire una parentesi sul teatro Verdi. «Mi dicono che verrebbero minimo 1200 posti, bé visto che per il Turreno a Perugia il Comune parla di circa 1000, io mi accontenterei. Il teatro Verdi diverrebbe il teatro più grande dell’Umbria. In questo periodo il tempo è sempre incerto e un teatro per manifestazioni come questa farebbe veramente comodo».

Una rigenerazione «Finalmente, grazie ad un evento artistico, si è fatto sistema a Terni», è intervenuto il presidente della fondazione Carit Luigi Carlini. «Un sistema che vede coinvolti attori come la Fondazione Umbria Jazz, la Regione, il Comune, la fondazione Carit e l’azienda Erg. Terni in questi giorni ha vissuto una rigenerazione in forma individualistica e sentita, perché molti della mia eta hanno rivissuto altri anni, passaggi epocali per una città come era Terni. Siamo al quarto rilancio di Umbria Jazz che sarà quello definitivo perché la sapiente regia di Pagnotta ci consentirà di incrementare il festival». La Fondazione su questi eventi «punta moltissimo, sia per una rigenerazione intellettuale, artistica della nostra città, ma soprattutto per uno sviluppo locale, un impulso forte verso quello che potrebbe essere un turismo fondato su un’attrazione di tipo artistico e culturale. Nel bilancio in corso di approvazione – 27 aprile – abbiamo lasciato una nicchia importante di risorse per sviluppare eventi come questo».

Un nuovo inizio «Abbiamo restituito alla città di Terni un grande evento: Umbria Jazz è tornato a casa», ha esclamato il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli. «Il rapporto interrotto tra il festival e la città era una ferita aperta che abbiamo cercato di rimarginare. È stato un grande evento, la città è stata contaminata dalla musica nelle strade e nei locali. Si è trattato di un nuovo inizio per uno dei grandi eventi che intendiamo restituire a Terni. Un’edizione ‘zero’, una prova generale di tempi, luoghi, formule, scelte artistiche e feeling con la città con l’ambizione di fare meglio e valorizzare di più, spostando le date, alcuni contenitori della città come l’Anfiteatro Fausto e integrarla con alcune manifestazioni come quella del Cantamaggio».

I numeri Nel comprensorio ternano «siamo tornati ai livelli della Pasqua del 2015, registrando un +3% di arrivi e presenze rispetto a due anni fa», ha spiegato Paparelli. «Rispetto al 2016, invece, registriamo una perdita del 10% di arrivi e presenze. Quanto ha influito questo evento ancora non lo sappiamo, indagheremo, ma di certo non ha fatto male».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli