Umbria: «Mutui ok, ma occhio ai costi in più»

Il consulente finanziario Michele Bartolini spiega dove si annidano le principali insidie per chi richiede un prestito: «Spese di istruttoria e assicurazione»

Condividi questo articolo su

In Umbria, secondo i dati Istat, ogni tre mesi vengono stipulati dai cittadini circa 1.200 mutui per l’acquisto di una casa. E sempre secondo l’istituto di statistica, nella regione si concludono – crisi permettendo – circa 8 mila trattative immobiliari l’anno. Oggi con i tassi di interesse ai minimi, stipulare un mutuo è per i cittadini piuttosto conveniente.

Mutui convenienti ma insidie dietro l’angolo

Il costo del denaro che le banche pagano alla Banca Centrale Europea è poco oneroso e anche i tassi sul prestito stesso sono di conseguenza più bassi rispetto a quelli di qualche anno fa. La rata media mensile media del tanto odiato mutuo a tasso variabile, su scala nazionale, è di 586 euro, con una variabilità sul territorio che va dai 619 euro del centro Italia ai 497 delle isole. Ma le insidie dietro alla stipula del mutuo sono molte e spesso si nascondono tra le righe di decine di fogli da firmare. Andiamo con ordine.

Michele Bartolini

Le spese di istruttoria

Le spese di istruttoria, fase in cui la banca compie tutti gli atti necessari a stabilire se il finanziamento debba essere concesso o meno al richiedente, possono incidere notevolmente sul costo totale del mutuo. «Tale spesa – spiega Michele Bartolini, consulente finanziario perugino, blogger e autore di libri dedicati all’economia – può oscillare tra i 180 e i 300 euro, oppure può essere calcolata in misura percentuale tra lo 0,1% e l’1% dell’importo finanziato. Meglio fare chiarezza sul tema con il funzionario che cura la pratica, fin da subito». Ma ci sono le eccezioni: «In alcuni casi, seppur rari, l’istituto di credito si fa direttamente carico di queste spese, senza gravare ulteriormente su chi dovrà già pagare un mutuo», puntualizza Bartolini.

Perizia e assicurazione, i costi lievitano

Altro capitolo che può far lievitare il conto è quello della perizia e dell’assicurazione. La perizia è effettuata da un tecnico di fiducia della banca che accerta il valore dell’immobile. Le spese oscillano tra i 100 e i 300 euro, ma possono arrivare anche a 500. Per quanto riguarda l’assicurazione, costa dal 2% fino a punte che superano il 10-12% dell’importo erogato e continuano ad assicurare alle banche lauti guadagni in provvigioni. Michele Bartolini mette in guardia sul punto: «C’è più consapevolezza da parte dei clienti, alcuni dei quali arrivano a considerare l’offerta assicurativa come uno dei criteri per scegliere la banca a cui bussare. Una forchetta compresa tra il 2,5% e il 6,5% dell’importo è ragionevole. Oltre questa soglia, meglio cercare qualche preventivo in più».

Il tasso annuo effettivo globale

Per scegliere occorre valutare le reali esigenze del soggetto: «Una polizza sulla vita o contro l’inabilità interesserà di più chi ha eredi da tutelare. Un giovane single, invece, potrebbe privilegiare solo quella contro la perdita di impiego», afferma l’esperto. Ed anche se tutto è scritto nero su bianco, un finanziamento preso al tasso dell’1,5% può avere un tasso annuo effettivo globale (Taeg), cioè il dato reale e preciso che indica quanto si paga di interessi su un mutuo, del 3,5%.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli