Umbria, servono tutori per minori stranieri

Con l’incremento dei fenomeni migratori, la figura del tutore volontario di minori stranieri non accompagnati diventa centrale

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«Il fenomeno dell’arrivo nel nostro paese di minori stranieri non accompagnati è sempre più rilevante e pone sfide importanti non solo agli operatori che devono gestire gli aspetti giuridici e assistenziali legati alla delicata fase dell’accoglienza, ma anche al più vasto contesto sociale incaricato di implementare servizi e strumenti culturali, pedagogici, sanitari e lavorativi necessari per un’effettiva integrazione».

Maria Pia Serlupini

«Tema scottante» A dirlo è la garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza, Maria Pia Serlupini, rendendo noto che «dai dati forniti dal ministero dell’Interno risulta che nel corso del 2016 in Italia sono arrivati 25.846 minori non accompagnati, il doppio del 2015. L’Umbria – aggiunge la Serlupini – non ha certo i numeri che si registrano in Sicilia, Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Puglia, ma questo non significa che non si debba prendere in seria considerazione un tema così scottante che riguarda, occorre ricordarlo, ragazze e ragazzi che lasciano il proprio paese, i loro affetti, affrontano viaggi lunghi, pericolosi, subiscono spesso violenze atroci e questo con la speranza di poter avere l’opportunità di vivere una vita migliore».

L’avviso di selezione «La legge 47 del 2017 – aggiunge la garante – all’articolo 11 prevede l’istituzione presso ogni tribunale dei minori di un elenco di tutori volontari a cui possono essere iscritti privati cittadini selezionati e adeguatamente formati da parte dei garanti regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano, disponibili ad assumere la tutela di minori stranieri non accompagnati o di più minori, quando la tutela riguarda fratelli e sorelle. Per questo è stato emesso un avviso per la selezione e formazione di tutori volontari per minori stranieri non accompagnati, già disponibile nel sito internet della Regione Umbria».

Il ruolo «Il Tutore volontario – spiega Maria Pia Serlupini – rappresenta la possibilità di offrire a questi minori una figura di riferimento significativa per la loro vita e per il loro futuro, nell’ottica di costruire progettualità personalizzate in base alle storie, alle esperienze, alle caratteristiche individuali del minore, frutto anche della relazione, della conoscenza e della fiducia che si andrà a costruire tra il tutore e il minore stesso». Relativamente ai dati sui minori non accompagnati accolti in Italia, la garante rende noto che «circa il 94% è di genere maschile con una percentuale notevolmente inferiore di minori non accompagnati di genere femminile. La maggior parte ha un’età compresa tra i 16 e i 17 anni, il 9% ha 15 anni e la restante parte ha meno di 14 anni. Le cittadinanze prevalenti sono quella egiziana, gambiana, albanese, nigeriana, eritrea».

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