Umbria, shock sanità: 4 arresti, 35 indagati

Applicati i domiciliari al segretario regionale del Pd Gianpiero Bocci, all’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, al dg dell’ospedale di Perugia Emilio Duca e all’ex direttore amministrativo Maurizio Valorosi

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Blitz dei finanzieri del comando provinciale di Perugia – in campo il nucleo di polizia economico finanziaria – venerdì mattina presso gli uffici della Regione Umbria al ‘Broletto’ – assessorato alla sanità – ed anche all’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’. L’attività messa in atto dalle Fiamme Gialle è connessa ad un’indagine della procura di Perugia su almeno otto procedure concorsuali espletate in una delle aziende sanitarie umbre.

ARRESTI SANITÀ UMBRIA: LE REAZIONI POLITICHE

Arrestati e indagati

Trentacinque gli indagati e quattro gli arresti eseguiti dai militari su ordine del gip di Perugia, Valerio D’Andria: sono quelli del segretario regionale del Pd ed ex sottosegretario al ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, dell’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, del direttore generale dell’azienda ospedaliera di Perugia, Emilio Duca, e del direttore amministrativo della stessa struttura Maurizio Valorosi. Applicata in tutti i casi la misura cautelare degli arresti domiciliari. Indagate anche altre figure apicali del ‘Santa Maria della Misericordia’ e della sanità umbra, fra cui il direttore regionale Walter Orlandi e il direttore sanitario dell’ospedale perugino, Diamante Pacchiarini. Quest’ultimo si è visto applicare dal tribunale, insieme ad altre cinque persone, la misura interdittiva semestrale, scatta anche per Roberto Ambrogi, Gabriella Carnio, Maria Cristina Conte, Rosa Maria Franconi e Antonio Tamagnini. Le perquisizioni – domiciliari, presso gli uffici di competenza ed una delle quali ha interessato anche la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, indagata a piede libero – sono scattate nella prima mattinata di venerdì.

Il dg del Santa Maria della Misericordia Emilio Duca

«Meccanismo clientelare diffusissimo»

Sotto la lente degli inquirenti ci sarebbero finite almeno otto procedure concorsuali pubbliche ‘condizionate illecitamente’ e che, espletate nel tempo, hanno portato all’assunzione di numerose figure in ambito sanitario. In tal senso il gip, nella sua ordinanza parla di «sistema» e «meccanismo clientelare diffusissimo». Fra i candidati c’è chi, secondo le iniziali contestazioni mosse – abuso d’ufficio, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento e falso – avrebbe beneficiato anche di informazioni riservate relative alle possibili tracce di prove d’esame. In un caso sarebbe stata anche manipolata la nomina dei componenti di una commissione esaminatrice. Commissioni nel mirino anche rispetto a ‘pressioni’ ricevute per assegnare determinate valutazioni agli esaminandi. Nel corposo fascicolo d’indagine figurano anche centinaia di intercettazioni – telefoniche, video ed effettuate attraverso ‘software spia’ installati negli smartphone degli indagati – e documenti acquisiti con tecniche investigative più ‘tradizionali’.

Le difese

L’avvocato David Brunelli – che difende tre dei quattro arrestati, Bocci, Barberini e Valorosi – non si sbilancia: «Dobbiamo ancora analizzare le circa novanta pagine dell’ordinanza di custodia cautelare. Al momento preferiamo non rilasciare dichiarazioni».

Catiuscia Marini e Gianpiero Bocci

«Certa della mia totale estraneità»

Così Catiuscia Marini in una nota: «Quest’oggi (venerdì, ndR) mi è stata notificata dalla procura di Perugia una richiesta di acquisizione di atti nell’ambito di una indagine preliminare relativa a procedure concorsuali in capo ad una azienda sanitaria umbra. Ho offerto la mia massima collaborazione personale e istituzionale all’attività dei rappresentanti dell’autorità giudiziaria – spiega la presidente della Regione Umbria -. Sono assolutamente tranquilla e fiduciosa nell’operato della magistratura, nella certezza della mia totale estraneità ai fatti e ai reati oggetto di indagine».

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