Umbria: «Troppi morti sulle strade regionali»

Il dato, in controtendenza rispetto a quello nazionale, emerso nel corso della stipula del protocollo di intesa tra Regione ed Aci

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«Mentre a livello nazionale i dati recenti elaborati da Istat ed Aci indicano una leggera diminuzione degli incidenti stradali gravi, in Umbria, al contrario, dobbiamo registrare un aumento degli incidenti mortali. E circa il 70 per cento degli incidenti stradali sono provocati da distrazioni, con la maggior parte di queste derivanti dall’uso del telefono cellulare durante la guida».

La firma del protocollo

Il protocollo Con queste premesse citate dal presidente dell’Aci di Terni, Mario Bartolini, mercoledì mattina, nel Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia, è stato firmato un protocollo d’intesa tra Regione Umbria, rappresentata dall’assessore regionale alla sicurezza stradale, Giuseppe Chianella ed Aci di Perugia e Terni, rappresentati dai rispettivi presidenti Ruggero Campi e Mario Bartolini, finalizzato alla promozione del progetto ‘Rapporto di collaborazione declinato e costruito sulla base di impegni, orientamenti e strumenti per la sicurezza stradale’.

Giornata regionale «Nonostante l’introduzione della legge che regola l’omicidio colposo stradale – ha commentato Chianella – i risultati non sono quelli sperati. La maggior parte degli incidenti è dovuta alla distrazione del conducente, per questo con le forze dell’ordine metteremo in piedi azioni che tendano a sensibilizzare i comportamenti degli automobilisti alle regole della sicurezza stradale. Siamo già al lavoro per l’organizzazione della giornata regionale della sicurezza, probabilmente intorno a metà ottobre, con iniziative da parte di Comuni, scuole e diverse istituzioni».

CHIANELLA: «INTERVENIRE A LIVELLO REGIONALE» (VIDEO)

Gli obiettivi La Regione Umbria, ACI e gli Automobile club umbri, dunque, si sono impegnati, attraverso la firma del protocollo d’intesa, a collaborare in materia di mobilità responsabile ed eco-sostenibile, oltre che della sicurezza stradale. Si tratterà di mettere in campo azioni per la riduzione degli incidenti stradali, nel perseguimento del target del PNSS (piano nazionale sulla sicurezza stradale) ‘Orizzonte 2020’. Tra gli obiettivi, quello di promuovere la pianificazione della mobilità veicolare e ciclo-pedonale e l’attività di sensibilizzazione ed educazione alla sicurezza stradale; ma anche la diffusione di un cultura della sicurezza stradale, con particolare attenzione verso i minori.

Giuseppe Chianella

Gli impegni L’Aci e gli AACC umbri dunque metteranno a disposizione della Regione «il know-how, le conoscenze e competenze delle strutture tecniche nazionali, nonché forniranno i dati statistici, studi e ricerche in suo possesso, per supportare la Regione Umbria nelle politiche di sicurezza stradale». Ma si impegneranno anche a «farsi promotori di iniziative per la cultura della sicurezza stradale, focalizzando la comunicazione su minori e bambini e a dare efficacia ai provvedimenti regionali riguardanti la mobilità e la condizione dei cittadini automobilisti». Una delle principali novità riguarda poi l’attivazione di servizi di consulenza, informazione e assistenza – anche legale e psicologica – per le vittime di incidenti stradali: in questo l’Aci collaborerà con gli assessorati regionali competenti (Sanità-Mobilità) e le Asl. Dal canto suo, la Regione Umbria sarà tenuta a coinvolgere ACI sul tema della formazione e della prevenzione degli incidenti e ad avvalersi della sua collaborazione per la redazione di una bozza del ‘Programma di incentivazione della formazione alla mobilità sicura e sostenibile’ e l’organizzazione della ‘Giornata regionale della sicurezza stradale’.

Autodromo di Magione Dalla firma del protocollo alla sua scadenza, prevista il 30 giugno 2020, la Regione Umbria e l’Aci si incontreranno almeno due volte all’anno per concordare le attività previste dall’accordo, alcune delle quali probabilmente si svolgeranno all’Autodromo di Magione ‘M.U. Borzacchini’, il cui capitale sociale detenuto sia da AC Terni che da AC Perugia. Uno degli scopi del protocollo, infatti, è quello di valorizzare e promuovere il circuito per renderlo un punto di riferimento per l’educazione stradale – in particolare per i giovani – e per riconoscerlo come infrastruttura dedicata al tema della sicurezza stradale in tutte le sue declinazioni.

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