Umbria, tutti a scuola. A Terni il giallo-mense

Da mercoledì mattina gli scolari e gli studenti umbri tornano sui banchi. Da chiarire la posizione della Gemos, che si è aggiudicato l’appalto ternano

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Di sicuro, mercoledì aprono ufficialmente – da qualche parte le lezioni sono già iniziate – le scuole. Di sicuro, in Umbria ci saranno meno bambini e ragazzi sui banchi e di sicuro a Terni ci sarà la novità del servizio di refezione gestito da un nuovo operatore, la Gemos di Faenza.

I numeri Il ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che, nella nostra regione, questo anno scolastico fà registrare una contrazione di 528 unità – 118.529 rispetto ai 119.057 scolari e studenti di quello precedente – con un aumento di oltre 200, però, di quelli che avrebbero bisogno del ‘sostegno’.

IL CALENDARIO SCOLASTICO

Le criticità Dopo il superamento delle tensioni tra dirigenti scolastici ed enti locali – con i primi che hanno avuto l’assicurazione che le responsabilità relative alla sicurezza sono in capo a Comuni e Province –  e le nomine dei docenti e del personale Ata, le problematiche – fatte salve quelle, gravi, su alcuni plessi scolastici specifici – dovrebbero essere ridotte al minimo.

Le mense a Terni Quello che, invece, è un tema che resta caldissimo è quello relativo all’appalto – che il Comune di Terni ha assegnato alla Gemos – che è sub judice, visto che il Tar dell’Umbria, dopo il ricorso presentato dalla Eutourist di Orbassano (seconda classifica nella gara d’appalto), ha stabilito che per il momento almeno non si può procedere all’assegnazione definitiva.

IL DECRETO DEL TAR DELL’UMBRIA 

Cucine da verificare Quello che risulta essere poco chiaro – la Gemos non ha fatto molto per chiarire l’argomento e sul sito internet non si fa ancora cenno al fatto che sarà lei a gestire il servizio – e come e dove saranno preparati e confezionati i 250 pasti destinati ai bambini delle scuole che non sono dotate di una cucina propria, visto che il centro di cottura centralizzato non esiste (nel ‘preliminare’ di bando si parlava addirittura della necessità che ce ne fossero due, per poi arrivare ad assegnare il servizio senza che ce ne fosse nemmeno uno). Due, di sicuro, le scuole nelle quali saranno preparati i pasti ‘da asporto’: quella di Campomaggiore e la ‘Mazzini’ di via Carrara, ma potrebbe essere interessata anche una terza scuola.

La battaglia legale La Gemos, che nel frattempo ha già raggiunto un accordo ‘doloroso’ per il personale con i sindacati ternani – sarà quindi impegnata nella preparazione dei pasti. In attesa che il Tar – ma è facile ipotizzare che la vicenda possa trascinarsi, indipendente da come si pronunceranno i magistrati contabili umbri – esprima il suo parere (la prima camera di consiglio è prevista per il 26 settembre).

Il centro di cottura Il problema è che questo trascinarsi degli eventi potrebbe – è quasi certo che così sarà – allungare anche i tempi di realizzazione del famoso centro di cottura. Con il rischio che quello che doveva essere un ricorso provvisorio alle cucine delle scuola, resti stabile per parecchio tempo. 

Il ministro Valeria Fedeli

Il ministro Valeria Fedeli, dal sito del Miur, ha rivolto un saluto a scolari e studenti: «Care ragazze e cari ragazzi, bentornate e bentornati a scuola. In questi giorni varcate il portone del vostro istituto, alcuni di voi per la prima volta, altri ripetendo un rituale carico di emozione, di sogni e, diciamolo, anche di qualche timore e titubanza. A tutte e tutti voi vanno i miei migliori auguri di buon inizio e buon lavoro. Con un pensiero particolare alle studentesse e agli studenti, alle e ai dirigenti, al personale scolastico delle aree del Centro Italia colpite dal sisma e di Ischia, a cui il Ministero continuerà a garantire tutto il supporto necessario per ridurre al minimo i disagi. 

La campanella che suona vi richiama all’impegno e allo studio. Ma vi apre anche le porte di quella che è la comunità più importante della nostra società: la comunità educante. Il luogo dove, grazie al lavoro appassionato e paziente delle vostre e dei vostri docenti, sarete formate e formati come cittadine e cittadini, come persone. A scuola si apprende l’importanza della partecipazione attiva, si acquisiscono quei valori fondanti che vi consentono una relazione positiva con ciò che vi circonda. Primo fra tutti il rispetto per l’altro. A scuola si diventa grandi, a poco a poco, non solo in senso anagrafico, ma mettendo insieme quel bagaglio di conoscenze e di competenze che vi accompagneranno nella vita. A scuola si scoprono le proprie capacità e inclinazioni, si progetta il futuro.

Siete voi, ragazze e ragazzi, il centro della scuola, il motivo stesso della sua esistenza. Non sottovalutatene mai l’importanza. Non sottovalutate mai il valore della conoscenza, il valore dell’apprendimento che dovete finalizzare alla buona riuscita dell’anno scolastico che si sta aprendo e anche immaginare come tassello fondamentale del vostro percorso di vita, della vostra emancipazione. “Libri e penne sono le armi più potenti”, come ci ha ricordato nel suo discorso all’Onu Malala Yousafzai, una ragazza come voi, giovane Premio Nobel per la pace, perseguitata nel suo Paese per le battaglie condotte per i diritti civili, primo fra tutti proprio quello all’istruzione. Lo studio vi consente di emanciparvi, vi rende libere e liberi. È un vostro diritto. Lottate perché vi sia sempre garantito al meglio. E affinché a tutte e tutti voi siano offerte pari opportunità di accesso al futuro. Quelle per cui, vi assicuro, mi impegnerò ogni giorno fino al termine del mio mandato.

Una scuola più inclusiva, una scuola capace di attuare fino in fondo l’articolo 3 della Costituzione italiana che sancisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, è la scuola di cui abbiamo bisogno. Garantire pari condizioni a tutte e tutti voi significa dare al Paese una possibilità in più di sviluppo.

La dispersione scolastica è in calo in Italia, ma ogni ragazza e ogni ragazzo che lascia gli studi in anticipo è una sconfitta per tutte e tutti, è un obiettivo mancato. Il Ministero è impegnato su questo fronte e per il futuro credo che l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni sia la migliore scelta che il nostro Paese possa portare avanti per garantire ad ogni giovane di avere una formazione completa, solida, il bagaglio necessario per collocarsi in modo positivo nel mondo del lavoro.

L’anno che si apre presenterà alcune novità. Penso agli Esami della scuola secondaria di I grado che, a partire da quest’anno, come previsto da uno dei decreti attuativi della recente riforma della scuola, daranno maggior peso al curriculum scolastico, valorizzando l’impegno che avete dimostrato nel tempo e non solo nelle prove finali. Nelle prime settimane di scuola arriverà una circolare con tutti i dettagli per spiegare al meglio a voi e alle vostre famiglie il nuovo Esame. Per la prima volta nelle prove nazionali Invalsi debutterà l’Inglese – partiamo con la primaria e la secondaria di I grado – per certificare le vostre competenze linguistiche, sulla base del quadro europeo.

Nulla cambia per la Maturità. Ma si lavorerà sin da subito affinché arriviate preparati all’appuntamento di giugno 2019, quando debutterà il nuovo Esame. Alla secondaria di II grado, quest’anno, va invece a regime l’Alternanza Scuola-Lavoro, che rappresenta un’importante innovazione didattica su cui stiamo lavorando per garantirvi una sempre maggiore qualità. Centrale sarà l’introduzione della Carta che conterrà i diritti e i doveri di chi fa Alternanza, uno strumento che vi tutelerà e vi aiuterà a relazionarvi ancor più positivamente con questa esperienza. Metteremo anche a disposizione delle vostre e dei vostri rappresentanti un ‘bottoncino rosso’ su un portale pensato apposta per l’Alternanza, che consentirà di evidenziare eventuali casi di cattivo andamento di questa esperienza.

Ascoltare ancora di più la vostra voce sarà un impegno che porteremo avanti nei prossimi mesi in cui intendo incontrare con frequenza il Forum delle vostre associazioni, così come quello delle vostre famiglie, che sono una parte importante della comunità scolastica. Siamo impegnati per un rilancio delle vostre rappresentanze e del rapporto scuola-famiglia. A novembre programmeremo un momento di riflessione dedicato.

Stiamo lavorando per accelerare l’attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale, per darvi sempre di più le competenze che vi servono per guardare al futuro. Senza dimenticare quelle di base: grazie alla collaborazione con un grande linguista, Luca Serianni, intendiamo rilanciare l’importanza dell’italiano, per migliorare le competenze di lettura, scrittura e comprensione del testo di studentesse e studenti della scuola secondaria di I e II grado.

Quest’anno lavoreremo su alcuni valori educativi che riteniamo strategici. Lo faremo proprio nell’ottica della vostra formazione come cittadine e cittadini attivi, della vostra crescita come persone. Faremo una campagna sull’educazione al rispetto e proseguiremo con forza nel contrasto di bullismo e cyberbullismo, con il debutto, anche nelle scuole, delle nuove predisposizioni della legge di recente approvata in Parlamento. Attraverso l’educazione civica digitale puntiamo a mettervi a disposizione gli strumenti per una corretta lettura delle informazioni che vi arrivano attraverso la Rete, per evitare che siate vittime di ‘bufale’ o di cosiddette fake news, e per contrastare il linguaggio dell’odio.

Insieme celebreremo i settant’anni della nostra Costituzione, in occasione dei quali faremo in modo che ognuna e ognuno di voi riceva questo testo fondamentale, che contiene tutti i valori e i tratti distintivi della nostra identità. È importante che lo conosciate. Vi assicuro che sarà una lettura che vi cambierà la vita.

Permettetemi di ricordarvi, in chiusura, l’importanza di chi lavora nella scuola. Le vostre e i vostri docenti svolgono un ruolo prezioso, direi fondamentale. Alcune e alcuni di loro li porterete nel vostro cuore per sempre. La loro valorizzazione e il rilancio della loro professione è molto importante per un sistema che punti sulla qualità. Alle vostre e ai vostri insegnanti va il mio più sentito ringraziamento. Così come ringrazio dirigenti e personale ATA che, nonostante le nuove sfide che poniamo loro, non ultime quelle legate all’attuazione della legge sui vaccini, gestiscono le vostre scuole con dedizione e competenza.

Quello che si apre sarà un anno importante, durante il quale condivideremo valori e obiettivi e faremo un pezzo di strada insieme per immaginare la scuola del futuro attraverso un momento di confronto nazionale che lanceremo a dicembre. Sarete voi le protagoniste e i protagonisti. Perché investire su di voi significa investire per un futuro prospero e sano per il Paese. Buon anno scolastico»

 

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