Piediluco, 33° D’Aloja: «Più nazioni e qualità»

Terni, presentata l’edizione 2019 con 35 nazioni – oltre l’Italia – partecipanti. Protocollo d’intesa sul centro nautico: ottimismo e chiarimenti

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«È stata una conferenza all’insegna dell’entusiasmo e di importanti chiarimenti da parte del sindaco e dell’assessore allo sport. Credo in un futuro roseo per il lago di Piediluco». Così ha chiuso l’appuntamento a palazzo Montani Leoni per il XXXIII° ‘Memorial d’Aloja’, evento internazionali del canottaggio che andrà in scena nel weekend, il presidente della fondazione Carit Luigi Carlini: grandi aspettative per la manifestazione che coinvolgerà gli azzurri e altre trentacinque nazioni, ma anche l’occasione per un check sul protocollo d’intesa per la riqualificazione del centro nautico. Inevitabile il riferimento alla mancata firma di Leonardo Latini la scorsa settimana e le successive polemiche: caccia all’intesa. Per le finali ci sarà la diretta sui canali Rai (57 e 58) con diretta di tre ore – dalle 8.30 alle 11.30 – sabato e domenica.

IL SIPARIETTO DRAGONI-LATINI SULLA MANCATA FIRMA: VICEPRESIDENTE CARIT IN PRESSIONE, SINDACO RISPONDE – VIDEO

Giuseppe Abbagnale

Più nazioni, più qualità

Partiamo dal lato prettamente sportivo. A Piediluco saranno in gioco 36 nazioni – aumentate nel corso delle settimane – Italia compresa: escono Algeria, Iraq, Malta, Qatar e Spagna, dentro Costa d’Avorio, Croazia, Danimarca, Finlandia, Grecia, Olanda, Repubblica Ceca, Serbia, Singapore, Svizzera, Togo, Turchia: hanno scelto la manifestazione internazionale ternana per iniziare il proprio cammino agonistico stagionale. Gli azzurri scenderanno in acqua con 97 atleti, 40 dei quali senior; le barche tricolori in gara sono 37. Non c’è la stella umbra del canottaggio, Matteo Mulas. «Sale il numero – ha spiegato Francesco Cattaneo, direttore tecnico della nazionale – e la qualità degli atleti. Inoltre c’è una nutrita presenza dei nostri under. Si gareggerà su otto corsie e a Piediluco verranno anche dei campioni olimpici del 2016 e mondiali del 2018».

LO SCORSO WEEKEND IL I° MEETING NAZIONALE CON 1364 ATLETI

Leonardo Latini e Luigi Carlini

La soddisfazione di Abbagnale e l’ottimismo di Carlini

In rappresentanza della Fic c’era il presidente Giuseppe Abbagnale: «Enorme piacere nel vedere una costante crescita, è l’obiettivo che stiamo inseguendo. Sarà un’edizione – ha sottolineato – molto numerosa e importante a livello qualitativo, un bel test per la nostra nazionale: ci darà riscontro sul lavoro fatto finora. Si tratta della prima uscita internazionale e non possiamo pretendere che gli equipaggi siano tutti al top. Segnalo poi che c’è il consueto Fisa Training Camp (iniziato luned’, una sorta di programma di sviluppo per le federazioni». Carlini non guarda solo all’aspetto sportivo. C’è da sistemare infatti anche la questione legata al protocollo d’intesa: «C’è la volontà di rilanciare Piediluco – l’elogio alla Federazione – e la Fic è uno strumento validissimo per rilanciarlo a livello internazionale. Sono già stato domenica per il I° meeting nazionale ed era molto animato; per quel che concerne il protocollo d’intesa sono ottimista per la sua definizione, serve per costruire qualcosa di rilevante per il lago».

POLO NAUTICO, LA NON FIRMA DEL SINDACO LATINI E LA POLEMICA

La conferenza

Proietti su protocollo e piedilucani: «Mi auguro firma a breve»

Latini è impegnato a palazzo Spada per il question time – palasport e interinali Asm – mattutino e la prima rappresentante dell’amministrazione comunale ad esporsi è l’assessore allo sport: «Per me è un onore poter partecipare, è il mio primo D’Aloja e l’impegno che la Fic mette su Piediluco si nota. La Federazione è un qualcosa che rende vivo il borgo: sono il motore che spinge Piediluco ad essere ancora attiva, al di là delle bellezze paesaggistiche. Vogliamo valorizzare questo splendido bacino, può offire molto di più e speriamo che sul territorio potremo avere più federazioni sul territorio. Gli stessi piedilucani all’inizio erano restii a questi ingressi, ora sono estasiati e felicissimi. Il protocollo d’intesa? Mi auguro – esordisce sul tema – che a breve lo firmerà anche il nostro sindaco, stiamo facendo tutte le valutazioni del caso. Siamo su una zona protetta, dove esistono dei vincoli e c’è il piano delle opere pubbliche con diversi lotti già stabiliti: ci siamo già riuniti, più di una volta, e lo faremo ancora. Stiamo preparando la delibera e credo che mercoledì arriverà in giunta. Nel weekend intanto ci sarà uno spettacolo da non perdere».

RIPARTIZIONE CANONI IDRICI E VISIONI CONTRASTANTI

Il lago di Piediluco

Arriva Latini: switch e spiegazioni. Dragoni pressa

Switch con la Proietti e parola all’avvocato, assente la scorsa settimana per la firma dell’intesa. Si parte tuttavia dall’evento sportivo: «Una manifestazione è fondamentale per il nostro territorio, si sta strutturando sempre di più ed il livello tecnico è alto. Per noi è qualcosa di importante dunque per far sì che questo bellissimo borgo possa vivere durante l’inter anno. Grazie a tutti coloro che si sono mossi per far sì che ci sia questa tradizione e spero che continui nei prossimi anni». Bene. Ad ascoltarlo con attenzione c’è il vicepresidente della fondazione, Ulrico Dragoni, il quale interviene prontamente quando viene chiesto da Claudio Tranquilli se ci sono domande da porre: per Latini c’è la richiesta specifica sul protocollo d’intesa. «L’assessore – la risposta – è il soggetto delegato e non credo ci sia molto da aggiungere. La firma non c’era stata per una questione tecnica-amministrativa, stanno approfondendo per sottoscriverlo con la procedura corretta. Il progetto lo vogliamo sostenere vista l’importanza della struttura». Il numero due della fondazione – molto incisivo – torna in cattedra: «Tempi, signor sindaco?». «Non ho seguito. Appena ho avuto contezza di difficoltà ho chiesto una riunione per verificare tutto e avere un cronoprogramma, non parliamo di mesi chiaramente». Poi viene ritirata in ballo la storia dei canoni idrici: «Abbiamo preso atto della decisione presa in Regione. Ci sono le questioni legate al decoro, cura del verde e strade dissestate, i canoni idrici hanno una natura particolare, indennitaria. Dunque devono essere prevalentemente riportati sui territori che vengono penalizzati dagli attingimenti idrici per produzione di energia. Serve una più equa distribuzione in definitiva.

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