Università a Terni, nervosismo a Perugia

Al senato accademico perugino rode che si abbia in mente palazzo Catucci, a Collescipoli, per una facoltà telematica – Il corsivo di Walter Patalocco

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di Walter Patalocco

Il senato accademico dell’Università di Perugia si è ingelosito. E rende nota la propria delusione: c’eravamo tanto amati per pochi anni e non di più…

Al senato accademico perugino, che non s’è mai appassionato per il polo universitario ternano rode che il Comune di Terni, abbia, una volta tanto espresso un’idea che servirebbe – se andasse in porto – a utilizzare in una qualche maniera palazzo Catucci, a Collescipoli.

Fate come volete – si afferma da Perugia arrotando i denti – noi temiamo solo che nasca confusione. E già perché l’idea alternativa sarebbe quella di assegnare all’università telematica privata “Pegaso” l’uso di Palazzo Catucci. Cioè quella che fu sede di un pezzo di una facoltà universitaria tra quelle assegnate (e poi lasciate languire) a Terni; il corso di laurea in economia aziendale.

Fu una scelta con cui oltre a mettere in pratica l’idea di una università dell’Umbria con un forte polo a Terni, si utilizzava un bene culturale che era stato ristrutturato a iniziativa del Comune di Terni che ne era proprietario. Ma soprattutto a riportare vitalità in una frazione ternana carica di storia, ma sempre meno popolata, sempre meno “viva”. Ed aveva funzionato, la faccenda.

Erano stati aperti alcuni punti di ristoro (bar e ristoranti), qualche operatore commerciale fiducioso aveva allargato o riavviato l’attività investendo quel che poteva; il movimento di giovani arricchiva la vita sociale del paese.

Ma l’università di Perugia (più che università umbra) alle prime difficoltà non ha tenuto conto di quegli effetti “secondari”. Si è limitata a guardare all’oggi e siccome logisticamente era conveniente, ha trasferito il corso alla sede di San Valentino che nel frattempo era stata “liberata” del peso di una facoltà come scienze politiche, che in una città ingabbiata nello stereotipo dell’acciaio, – dissero – non serve a niente.

Tutto quel che stava nascendo a Collescipoli franò ed il Comune di Terni si ritrovò sul groppone le spese di una struttura bella ma inutilizzata. Se ora si cerca una strada per riprendere un discorso troppo presto interrotto, perché a Perugia c’è chi s’innervosisce? Se uno abbandona la fidanzata poi non può arrabbiarsi se quella una sera esce e va a ballare con qualcun altro.

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