Valnerina, a rischio unità operativa Enel

In tre anni persi 90 posti. Appello dei sindacati a Regione e Parlamento per ‘salvare’ le squadre atttive nei territori colpiti dal sisma

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C’è un forte timore per il notevole calo di occupazione che, negli ultimi tempi, ha portato a un evidente calo di occupazione per i dipendenti del gruppo Enel che sono passati dalle 581 unità del 2014 alle 492 unità del 2017. Ora i timori, però, crescono, per il rischio che a sparire sia direttamente un’intera unità operativa, quella di Spoleto.

La lettera Per questo, con una lettera aperta alla presidente della Regione Catiuscia Marini, alla presidente dell’assemblea legislativa regionale, Donatella Porzi, e al sindaco del comune di Spoleto Umberto De Augustinis e, per conoscenza, ai parlamentari umbri, al sindaco del comune di Norcia Nicola Alemanno, di Cascia, Mario De Carolis, di Preci, Pietro Bellini e alle segreterie regionali di Cgil Cisl e Uil, le segreterie provinciali e regionali di Filctem, Flaei e Uiltec vogliono che si alzi l’attenzione sui circa 90 posti di lavoro persi in meno di tre anni, al netto delle assunzioni fatte, in particolare in E-distribuzione e in Enel Gem.

L’appello «Tutti voi – si legge nella missiva – certamente conoscete l’Enel da tanti anni ed avete avuto moltissimi rapporti con le squadre operative, con i tecnici di rete dislocati nel vostro territorio, come interlocutori istituzionali locali. Questa vicinanza è sempre stata motivo di correttezza, di funzionalità e di efficacia nei reciproci ruoli; con l’opportunità di intervenire prontamente e di garantire un servizio qualificato e un’assistenza continua, sia ai consumatori domestici che alle attività economiche e produttive delle tante realtà».

Ristrutturazioni Negli ultimi dieci anni, come ricordano i sindacati, l’Enel ha realizzato ristrutturazioni organizzative in controtendenza, che si sono tutte connotate per un progressivo abbandono del territorio e per un calo del personale di oltre 6 mila unità. «Talvolta per sostituire le persone fisiche con la tecnologia – scrivono ancora i sindacati – ma più frequentemente per contrarre le spese di gestione, attraverso l’accentramento e l’esternalizzazione delle funzioni verso imprese terze e, comunque, deresponsabilizzare verso gli obblighi del servizio elettrico».

90 posti persi In Umbria, come già da tempo segnalato, le ristrutturazioni hanno portato oltre ad una forte diminuzione del presidio territoriale a un notevole calo di occupazione. Si è passati da un numero complessivo di addetti di 581 unità a 492 unità del 31/12/2017. «Nelle prossime settimane l’ennesimo di questi interventi si concretizzerà e Enel SpA sembra intenzionata a sopprimere l’unità operativa di Spoleto, esattamente quella che opera nei comuni colpiti dagli ultimi eventi sismici, con evidenti ripercussioni negative per tutta l’utenza localmente gestita.

Spoleto e Valnerina «La nostra segnalazione non vuole essere una sterile azione di denuncia speculativa riconducibile a semplice interesse dei lavoratori elettrici – chiariscono i sindacati – bensì il doveroso richiamo all’attenzione delle istituzioni, prima che queste scelte aziendali siano rese operative a tutti gli effetti, affinché anche le autorità locali e gli organi democratici possano valutare l’opportunità di intervenire a tutela dei loro rappresentanti nei termini che riterranno utili e necessari. Senza trascurare, peraltro, che l’abbandono del territorio da parte di Enel significa anche eliminazione o dispersione di possibilità occupazionali e di ricchezza.
Siamo pronti a mettere a disposizione la documentazione esplicativa che l’azienda ha predisposto per la consultazione delle organizzazioni sindacali e, se sarà ritenuto necessario, anche per un incontro diretto nel quale fornire tutti i chiarimenti del caso».

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