Valnerina, ‘Restart’: «Lavoro e futuro»

Il progetto con nuove opportunità per i giovani è stato presentato mercoledì a Terni: «Risposte alle richieste lavorative e rilancio dell’economia dopo gli effetti del sisma»

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Imparare le tecniche ed acquisire le conoscenze necessarie per sviluppare future opportunità di lavoro, per dare risposte alle richieste occupazionali dei giovani e rilanciare l’economia dopo gli effetti del terremoto. Il progetto ‘Restart we are Valnerina’ – coordinato dalla Provincia di Terni e finanziato da Anci Umbria con fondi della presidenza del Consiglio dei Ministri – è stato avviato nei quattro comuni della Valnerina ternana: Arrone, Ferentillo, Montefranco e Polino.

‘Restart’ si fonda su laboratori integrati realizzati da 18 associazioni, in collaborazione con le amministrazioni pubbliche e gestiti secondo una logica di integrazione pubblico-privata. Attraverso living lab e coworking i giovani dai 16 ai 35 anni potranno acquisire le conoscenze in vari settori tra cui turismo, cultura, enogastronomia, agricoltura, artigianato, feste storico-folkloristiche ed arte. «L’obiettivo finale – sottolineano i rappresentanti della Provincia di Terni e dei quattro Comuni – è quello di tradurre in opportunità e occasioni di lavoro le esperienze maturate per dare una possibilità in più ai ragazzi e consentire a territori colpiti dal sisma di trovare sbocchi alle difficoltà attuali. Dall’apprendimento di tecniche e saperi sarà poi necessario offrire agli interessati le giuste conoscenze e il necessario sostegno concreto a vere attività di impresa per realizzare un sistema in grado di aiutare occupazione e ripresa».

Punto di partenza Il presidente della Provincia di Terni Giampiero Lattanzi, spiega come le start up debbano essere «un punto di partenza per giungere a soluzioni concrete per questi territori svantaggiati e così duramente colpiti anche dai recenti eventi sismici. L’integrazione pubblico-privata, su cui si basa ‘Restart’, secondo quanto detto dal presidente, è essenziale per contribuire a dare risposte ad economia e occupazione». I living lab, spiega invece la dirigente provinciale al settore Donatella Venti, «prevedono attività di impresa e micro impresa su settori integrati che interpretano la natura e la caratteristiche dei territori della Valnerina. Molto importante è l’utilizzo e l’interazione fra internet e social network che contribuiscono ad aprire una finestra costante sul territorio. Questi strumenti offrono opportunità anche per i giovani richiedenti asilo».

Le aspettative C’è forte aspettativa e interesse da parte dei Comuni coinvolti evidenziano l’importanza di ‘Restart’ «in un periodo nel quale alla crisi si è aggiunta la situazione difficile creata dal terremoto». I sindaci e gli assessori dei quattro Comuni della Valnerina rimarcano il valore di un progetto «che è fatto per i giovani e dai giovani e che può sfruttare sia gli attuali fondi che quelli previsti, nei vari canali di finanziamento, per il post sisma. Tutto questo per aiutare concretamente le giovani generazioni e coloro che hanno voglia di investire sul loro futuro nel proprio territorio». Venerdì 23 febbraio alle 15, all’ex convento di San Francesco ad Arrone, si terrà una ‘Creatività room’ che avvierà ufficialmente l’esperienza ‘Restart’.

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